“Finisco il 4K e poi corro il Tor des Géants”: il trailer biellese Roberto Caucino tenta l’impresa

Il grandioso progetto di Roberto Caucino che, dopo due partecipazioni al Tor, si è iscritto quest’anno ad entrambi gli ultra-trail valdostani. "Voglio ritrovare l’emozione della prima volta”, ha spiegato alla base vita di Courmayeur.
Roberto Caucino con il figlio
Speciale Trail, Sport

“Non sapevo quale delle due gare si sarebbe disputata, perciò mi sono iscritto ad entrambe. Sono stato chiamato ad entrambe, perciò le correrò entrambe”. Ha le gambe fasciate per recuperare dalle fatiche delle prime ventiquattro ore e il suo volto esprime qualcosa che sta a metà tra lo sforzo ed un sorriso. Roberto Caucino, quarantasettenne di Biella, arriva alla base vita di Courmayeur in ventinovesima posizione. Quest’anno ha già al suo attivo alcuni trail, tra cui i 107 chilometri de La Montagn'Hard ed i 170 dell’Andorra Ultra Trail. Nulla in confronto a quello che l’aspetta nelle prossime due settimane: i due ultra-trail valdostani, per un totale di 680 km di lunghezza e quasi 50000 metri di dislivello positivo.

“Per me si tratta di una sfida nuova. La prima volta che ho fatto il Tor des Géants, nel 2013, ho provato un’emozione indescrivibile per il solo fatto di averlo finito [arrivando 70°, ndr]. L’ho ripetuto l’anno successivo, con l’obiettivo di stare sotto le cento ore, ma non ce l’ho fatta [poco meno di 104 ore che gli sono valse la 47° posizione, ndr]. Avevo bisogno di ritrovare l’emozione della prima volta, perciò ho accettato di competere in entrambe le gare”. Si tratta di una sorta di “doppia prima volta”, insomma: “Il 4K è una gara completamente diversa, e avere il Tor pochi giorni dopo è l’input di una sfida nuova”.

Insieme a lui c’è il figlio Francesco, 17 anni, che lo accompagna in tutte le gare ogni volta che può. “La settimana prossima inizia la scuola, quindi non so quanto potrò seguirlo. Spero di riuscire a venire ogni tanto”. Per ora i trail non lo interessano, troppo faticosi: “Mi bastano il basket e lo sci”.

La storia di Caucino ricorda, in qualche modo, quella di Tarcisio Navillod, sessantasettenne di Antey, che due anni fa completò due giri consecutivi di Tor des Géants – pur non essendo iscritto – in meno di 270 ore.

L’appuntamento con Caucino è tra una decina di giorni, per scoprire le impressioni, le differenze, i pregi e i difetti sui due tracciati: chi meglio di lui potrà raccontarli?

 

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