Il Campione del Mondo torna a casa: Nus saluta Chicco Pellegrino

Una Piazza Fillietroz gremita da centinaia di persone e bandierine gialle ha dato vita ad una festa che è andata avanti fino quasi a mezzanotte, tra medaglie ed emozioni
La festa di Nus per Federico Pellegrino
Sport

Centocinquanta metri di neve, quasi a ricordare quei metri del rettilineo finale di Lahti: così ieri sera, martedì 21 marzo, Nus ha salutato il rientro a casa del suo Campione del Mondo, Federico Pellegrino. Una Piazza Fillietroz gremita da centinaia di persone e bandierine gialle ha dato vita ad una festa che è andata avanti fino quasi a mezzanotte, con Pellegrino che si prestava alle domande di Silvano Gadin e Christine Cavagnet ed agli scherzi preparatigli.

Chicco arriva nel borgo di Nus a bordo di un’auto, ma viene subito accolto dai suoi uomini Roncella e Brocard e costretto a cambiarsi d’abito. Risbuca fuori dopo qualche minuto con una mise d’antan: tuta, pettorale e sci che risalgono alla “preistoria” del fondo. Una sciata tra le due ali di folla a prendersi l’affetto di compaesani e non per poi essere accolto da mamma, papà e sorella con un tè caldo, come si faceva da piccoli. Sul palco sfilano tutte le persone che gli sono state vicine e le autorità, da Piero Pellegrino, suo zio e Presidente dello Sci Club Saint-Barthélemy (club che compirà 80 anni nel 2018), al Presidente del Coni valdostano Piero Marchiando ed a quello dell’Asiva Riccardo Borbey, alla sindaca di Nus Elida Baravex ed alle neocariche valdostane Pierluigi Marquis e Claudio Restano (che lo ha avuto come allievo). Un bel siparietto con il compagno di nazionale e amico Francesco De Fabiani e poi i complimenti del Presidente della FISI, Flavio Roda: “Lo sci di fondo italiano stava sprofondando, ma con Pellegrino è cambiato tutto: bisogna dargli atto che il suo avvento ha invertito la tendenza ed ha ridato vita a questo movimento. La sua tenacia e la sua caratura, come atleta e come persona, hanno riportato a grandi livelli lo sci nordico”.

Arrivano poi i momenti più emozionanti, prima con il nonno (“Lui è carabiniere e non gli va giù il fatto che io sia in polizia. Quando ci vediamo, infatti, la prima cosa di sport di cui parliamo è la Brignone…”, scherza Pellegrino) e poi con i video di quei giorni magici di Lahti. Quarantadue persone del Fan Club erano lì, in Finlandia, ma anche per chi ha vissuto quei momenti storici soltanto davanti al televisore, rivederli sul maxischermo con centinaia di persone dà quasi la sensazione di riviverli per la prima volta, un’incredulità di averli davvero vissuti neanche un mese fa. Anche Chicco ha la stessa sensazione: “È bello rivedermi con il mio pubblico in sottofondo, sembra di rivivere quei minuti in tempo reale. Mi godo tutte le emozioni. Con Noeckler mi trovo benissimo e mi dà una grande tranquillità. Nessuno ci ha regalato l’argento nella team sprint, noi eravamo lì mentre altri no. E poi abbiamo dimostrato, come nazionale, di essere fortissimi: nessuno è caduto nell’individuale, è una medaglia guadagnata”. Rivivere i momenti dei mondiali di Lahti vuol dire anche essere nuovamente partecipi della consegna delle medaglie, l’argento della team sprint, l’oro dell’individuale ed il secondo posto in Coppa del Mondo. C’è ancora tempo per un Pellegrino nell’inedita veste di musicista, prima dei saluti e dell’augurio: “Ma se mi fate tutta questa festa per i Mondiali, cosa vi inventerete se vincessi una medaglia alle Olimpiadi invernali di Jeongseon?”, chiede. Il Presidente del Fan Club non usa mezzi termini: “A quello ci pensiamo noi, tu pensa a far andare le gambe!”.

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