Il Giro d’Italia parte dall’Abruzzo, venerdì 19 maggio il passaggio in Valle d’Aosta

La corsa rosa parte per l’edizione numero 106. Nella nostra regione c'è attesa per la prima parte della frazione Borgofranco-Crans Montana. Due i favoriti su tutti. Nella carovana anche qualche valdostano.
Il passaggio del Giro d'Italia all'Arco d'Augusto
Sport

I chilometri sono 86, più seicento metri. Da Pont-Saint-Martin (km progressivo 9,5) al colle del Gran San Bernardo (km 96,1): a tanto ammonta la quota di Valle d’Aosta nel Giro d’Italia numero 106 che scatta domani, sabato, con la cronometro Fossacesia-Ortona, prova contro il tempo di 19,6 chilometri che potrebbe già segnare in modo significativo la classifica della corsa rosa.

I girini partiranno dalla costa dei Trabocchi, in Abruzzo, per arrivare domenica 28 maggio a Roma: in mezzo 21 diverse frazioni su e giù per lo Stivale – 3 cronometro, 8 possibili arrivi allo sprint, 5 tappe per i cacciatori di fughe e altrettante con arrivi in salita – per un totale di 3.489,2 chilometri. Una domanda si pone: gli 86,6 km in terra valdostana, nel corso della 13esima frazione da Borgofranco d’Ivrea a Crans Montana di venerdì 19 maggio, potranno avere un peso nell’economia generale della Corsa Rosa?

Duello belga-sloveno

Remco Evenepoel durante la presentazione delle squadre di giovedì sera a Pescara
Remco Evenepoel durante la presentazione delle squadre di giovedì sera a Pescara

Domanda da un milione di dollari, soprattutto alla vigilia di un Grand Départ che, vista la caratura dei concorrenti, potrebbe già far registrare scintille. La cronometro di sabato sulla ciclabile dei Trabocchi potrebbe infatti indirizzare le sorti del Giro, anche se è risaputo che una corsa ciclistica di tre settimane spesso viene decisa dagli episodi negativi (le tre I: incidenti, infortuni, influenze) piuttosto che dalle prestazioni. È certo che guardando l’elenco dei partenti ufficializzato ieri sera, giovedì, anche lo scalatore più temerario potrebbe cominciare a dubitare di se stesso e delle sue possibilità. Con gente come Remco Evenepoel – dominatore della Vuelta 2022, primo belga a rivincere un grande Giro dopo Johan De Muynck nel 1978 – e come lo sloveno Primoz Roglic c’è veramente poco da stare tranquilli.

Il borsino dice: Soudal su, Jumbo Visma giù

Primoz Roglic, primo avversario di Evenepoel
Primoz Roglic, primo avversario di Evenepoel

La cronometro inaugurale – e la prova contro il tempo di domenica 14 maggio da Savignano sul Rubicone a Cesena (35 km) – peseranno non poco sull’economica del Giro, con due campioni di questo calibro. Evenepoel e Roglic sono in grado di affrontare le crono con rapporti per altri praticamente inutilizzabili: e in salita, va da sé, non si limiteranno ad azioni di difesa.

Il cuore dice Roglic – ha vinto tre Vuelta, ma ancora brucia la sconfitta patita al Tour de France da Tadej Pogacar nel 2020 – anche perché l’ex saltatore con gli sci sloveno non è propriamente all’ultimo atto della carriera, ma se si guarda la carta d’identità (1989) si capisce che le occasioni per lui inizieranno presto a latitare. Un successo al Giro ne aumenterebbe la fama e la notorietà: la stima, dopo una carriera incredibile, è già ai più alti livelli.

Se il cuore parteggia per lo sloveno, la testa non può che guardare al fenomeno Evenepoel: Campione del Mondo in carica, due settimane fa ha vinto (dominato?) la Liegi-Bastogne-Liegi, la classica più antica del calendario internazionale del ciclismo. Non basta? A 23 anni ha già vinto di tutto e di più e la sua squadra – la Soudal Quick Step – per lui ha cambiato fisionomia, diventando formazione adatta alle corse di tre settimane dopo una storia dedicata quasi ed esclusivamente alle gare di un giorno.

Outsider cercansi

Giulio Ciccone vittorioso a Cogne: lo scalatore abruzzese ha dovuto rinunciare al Giro d’Italia dopo aver contratto il Covid alla Liegi – Bastogne – Liegi
Giulio Ciccone vittorioso a Cogne: lo scalatore abruzzese ha dovuto rinunciare al Giro d’Italia dopo aver contratto il Covid alla Liegi – Bastogne – Liegi

Duello a due? Lo dirà la strada, ma alla vigilia della partenza della corsa rosa è francamente difficile individuare un corridore che possa far saltare il banco. La differenza, come anticipato, la faranno l’asfalto e il destino: quest’ultimo ha già fatto pagare dazio alla Jumbo Visma di Roglic, che partirà senza due gregari importanti come Robert Gesink e Tobias Foss, positivi al Covid e sostituiti da Jos Van Emden e da Rohan Dennis. In squadra ci sarà però Koen Bouwman, che al Giro 2022 conquistò la maglia dei Gran Premi della Montagna e che – a proposito di Valle d’Aosta – conosce meglio di altri le asperità della prima parte della tappa Borgofranco-Crans Montana: l’olandese, in maglia Seg Racing, nel 2015 si impose proprio sul traguardo del colle del Gran San Bernardo nell’ultima frazione del Giro Valle d’Aosta che partì da Pré-Saint-Didier.

Corsi e ricorsi storici: quel giorno sul palco della premiazione del Petit Tour salirono pure l’abruzzese Giulio Ciccone e il tedesco Lennard Kamna. Ciccone, miglior scalatore di quell’edizione del Giro della Valle e vincitore della tappa del Giro d’Italia con arrivo a Cogne del 2022, avrebbe dovuto essere protagonista di questo Giro d’Italia, ma il Covid contratto alla Liegi 15 giorni fa lo ha obbligato a essere spettatore. Kamna invece fu premiato per la migliore azione del Giro della Valle di 8 anni fa: vinse il giorno prima a Senin di Saint-Christophe, e sfiorò pure il successo nella crono inaugurale di Morillon Les Esserts. Kamna, allora 19enne, adesso è un signor corridore che ha già vinto tappe al Giro d’Italia (Etna 2022) e al Tour de France (Villard-de-Lans 2020) e che ora deve dimostrare di essere uomo da classifica. Lo farà in una squadra, la Bora-Hansgrohe, che avrà il compito di difendere il successo ottenuto nel 2022 dall’australiano Jai Hindley, assente in questa nuova corsa rosa.

Un po’ di Valle d’Aosta in Giro

Paolo Mei, a sinistra, insieme allo storico collega Stefano Bertolotti ieri, giovedì, poco prima della presentazione delle squadre di Pescara
Paolo Mei, a sinistra, insieme allo storico collega Stefano Bertolotti ieri, giovedì, poco prima della presentazione delle squadre di Pescara

Non ci resta che aspettare. In primis la partenza del Giro, poi tra esattamente due settimane il passaggio della corsa nella nostra regione. Inutile addentrarsi ora in congetture circa il peso specifico della tappa Borgofranco-Crans Montana nell’economia del Giro: tra una settimana o poco più, verosimilmente, avremo gli elementi per fare questa considerazione. Il Colle del Gran San Bernardo sarà la Cima Coppi del Giro d’Italia 2023, ovvero il punto altimetricamente più alto toccato dalla carovana. Un bel traguardo, anche se verosimilmente poco probante dal punto di vista tecnico per gli atleti (vista la sua dislocazione lungo la gara). Il vero dubbio, a oggi, è capire se il passo alpino sarà percorribile o meno dagli atleti: valdostani e svizzeri sono al lavoro per sgomberare dalla neve la strada. Operazione resa più semplice dal bel tempo degli ultimi giorni, anche se bisogna ricordare che solitamente l’apertura del valico che collega Valle d’Aosta e Vallese avviene nella prima metà di giugno.

Nell’attesa di novità in questo senso, si sappia che prima che Giro d’Italia arrivi in Valle c’è già un po’ di Valle d’Aosta al Giro d’Italia. La corsa rosa annovera tra i suoi speaker Paolo Mei di Cogne, da oltre un decennio voce ufficiale delle corse ciclistiche promosse da Rcs insieme al fedele amico Stefano Bertolotti e al britannico Anthony Mc Crossan.

Natale Dodaro guiderà l’auto del direttore di organizzazione del Giro E Roberto Salvador
Natale Dodaro guiderà l’auto del direttore di organizzazione del Giro E Roberto Salvador

Poi c’è il Giro-E, la corsa riservata alle biciclette elettriche dove i colori rossoneri abbondano: sin dalla prima edizione di questa manifestazione Natale Dodaro, ex presidente del comitato regionale della Federciclismo, è l’autista (e primo consigliere) del direttore di organizzazione Roberto Salvador. A dirigere il personale nelle zone di partenza e arrivo, invece, ci sarà ancora una volta Marco Gontel di Villeneuve. Fa il suo debutto invece l’ex sindaco di Valgrisenche – e presidente del Giro della Valle – Riccardo Moret, che sarà autista dell’ammiraglia di Trenitalia, formazione capitanata dall’ex professionista Sasha Modolo. Nella carovana del Giro E anche Luciano Viérin, da anni residente a Virle Piemonte, ma originario di Brissogne (e Charvensod): Viérin, ex corridore e storico dirigente della Società Ciclistica Valdostana, è componente della scorta in moto che garantirà la sicurezza a corridori e seguito durante le tappe, un servizio fondamentale che sarà diretto per la prima volta da Luca Asteggiano, direttore di corsa di Mondovì più che mai di casa nella nostra regione.

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