Un sogno nato da lontano, quindici anni fa, quando Fabrizio Gallino si era affacciato per la prima volta al mondo del bikejoring. Il sogno è quello che può avere un appassionato di calcio: giocare – e vincere – al Maracanà o al Bernabeu. Per chi pratica questo sport, che consiste in un percorso in mountain bike insieme al proprio cane, quel sogno è l’America. E il valdostano ce l’ha fatta, conquistando la medaglia d’argento ai Campionati Mondiali IFFS (la federazione internazionale di riferimento, affiliata al CIO) nella categoria Men Masters 50-59.
Per lui non è la prima medaglia internazionale, ma questa ha un sapore particolare: “È il coronamento di un sogno, siamo nella patria del bikejoring, con 100 dei migliori binomi di cani e bikers di tutto il mondo provenienti da 27 Paesi, e io ho chiuso secondo di categoria e quarto assoluto”, dice un contento Fabrizio Gallino.
Ed è un sogno tutto a tinte valdostane, dalle bici RDR Italia prodotte a Sarre all’ASD Funny Dog, sempre di Sarre, all’allenatore Francesco Ghia di Saint-Vincent: “Non è una medaglia solo mia ma frutto di risorse valdostane”, sottolinea l’atleta di Châtillon, che è anche allevatore affermato ed i suoi cani, venduti in tutto il mondo, hanno anche loro nel palmarès più di 30 medaglie prestigiose.
In Wisconsin Gallino era con “il Conte” Vlad, un greyster di quattro anni e mezzo con cui aveva già vinto una medaglia mondiale. Dopo il primo giorno il distacco dal vincitore, il canadese Sylvain Daguerre, era di appena 6 decimi di secondo dopo il percorso di 5,4 km: “Il secondo giorno abbiamo dato tutto ma siamo calati nell’ultimo chilometro. Alla fine ha vinto lui di 7 secondi, onore a lui, è stato più bravo”.
Fabrizio e Vlad, ma anche i suoi cani, si allenano tutti i giorni. “L’intesa e l’unione tra uomo e cane sono tutto, in questo sport”, spiega. “Corriamo insieme ed entrambi spingiamo al massimo. Bisogna fidarsi: siamo legati a un metro e mezzo l’uno davanti all’altro e viaggiamo a oltre 40 km orari. Io ho fiducia in lui e lui ha fiducia in me, l’intesa è totale e non bisogna avere dubbi verso l’altro, altrimenti a quelle velocità i rischi sono altissimi. Il cane si diverte, se corre così è perché ama farlo. Chi ha un cane lo sa: non li si può costringere a fare qualcosa che non vogliono”.


