Domenica 26 febbraio, una giornata storica per il freestyle italiano: Simone Deromedis si laurea campione del mondo di skicross. Mai nessuno ci era riuscito prima, e mai lo stesso 23enne trentino aveva vinto, neanche in Coppa del Mondo. “Ha scelto la giornata giusta!”, esclama felicissimo Bartolomeo Pala, direttore tecnico e capo allenatore dell’Italia. Poco dopo l’oro di Deromedis, sempre da Bakuriani (in Georgia) è arrivato anche il bronzo nel team event di Federico Tomasoni e Jole Galli.
Pala, classe 1979, è di Courmayeur, ed è stato cofondatore della Scuola di Sci Courmayeur. Un passato nello sci alpino, poi due apparizioni in Coppa del Mondo di skicross nel 2004 e 2007 e la carriera da allenatore: da 12 anni in Federazione, responsabile da cinque e direttore tecnico da due. Un movimento che ha visto crescere – anzi, che ha fatto crescere: “Siamo partiti praticamente da zero e siamo arrivati a vincere l’oro Mondiale. Non male”, racconta. “Sapevo che eravamo pronti per fare bene, in particolare da Simone ci aspettavamo prima o poi il risultatone. La squadra c’è e ha dimostrato di meritare di stare ai vertici, e anche il bronzo nel team event ne è la prova”. Deromedis, quinto alle Olimpiadi di Pechino, era reduce da un grave infortunio alla clavicola ed è stato “rimesso in piedi” da un altro valdostano, Gabriele Thiébat, responsabile dei dottori del freestyle.

Un risultato che fa ben sperare non solo in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 (“il progetto è arrivare competitivi, stiamo lavorando per questo”), ma anche per il movimento dello skicross in Valle d’Aosta: “A livello regionale, 12 anni fa siamo stati i primi ad avere un Comitato, poi non se ne è fatto più niente”, conclude Bartolomeo Pala. “Nessuno lo pratica, sono ancora tutti concentrati sullo sci alpino. Speriamo che con questi risultati qualcuno si interessi”.