Dopo l’annuncio ufficiale della partecipazione di Martina Berta e Alisée Dal Santo alle Olimpiadi di Parigi sarà presente un altro valdostano: Nicolas Jeantet. Per lui non è la prima olimpiade, avendo già partecipato a Tokyo 2020 in veste di Capo meccanico della formazione svizzera.
Anche quest’anno ricoprirà il ruolo di capo meccanico delle formazioni elvetiche, ma non solo: si occuperà anche della gestione dei fisioterapisti, della logistica di tutto lo staff, dei materiali e dei mezzi. Ridendo, Jeantet afferma: “Sinceramente non so neanche più cosa sono – continua – quest’anno mi occupo del settore strada; quindi, cronometro e corse in linea su strada, e mi occupo anche della BMX e della mountain bike. Ma sono sempre un meccanico di mountain bike e strada; quindi, se c’è bisogno faccio anche quello. Ora, però, mi devo occupare di tutta la logistica dell’organizzazione dello staff svizzero”.
Questo ruolo complesso nasce dal fatto che alle Olimpiadi è difficile ottenere l’accreditamento per lo staff, poiché i numeri sono ridotti e solo 10/15 persone possono accedere per tutte le discipline, dalla pista alla BMX.
Nicolas sarà a Parigi dal 19 luglio per preparare tutto, affinché al loro arrivo gli atleti trovino tutto pronto. Le gare iniziano il 27 luglio con il ciclismo su strada con la cronometro, proseguendo il 28-29 luglio con la mountain bike, a seguire la BMX, il 3-4 agosto con il ciclismo su strada classico e dal 5 all’11 agosto con il ciclismo su pista.
Jeantet ha un contratto a tempo indeterminato con la nazionale svizzera da ormai 9 anni. La stagione è ormai a metà: “Siamo stati impegnati ai Campionati Europei di Mountain Bike, poi nei raduni pre-olimpici. Lavoro per lo Swiss Cycling Team e durante l’anno mi occupo principalmente dei test su materiali e prototipi”. Per queste Olimpiadi insieme a tutto il Team sono state fatte molte valutazioni nella camera del vento per la posizione degli atleti sulla sella; hanno valutato l’aerodinamicità dei materiali e la scorrevolezza dei pneumatici a determinate pressioni, il tutto per trovare le migliori condizioni per ogni singolo atleta. Nicolas spiega: “Migliorare la prestazione fisica è diventato ormai impossibile, siamo tutti al limite. Si lavora anche sull’aspetto della preparazione con il mental coach, ma ormai è tutto concentrato sul materiale perché, non essendoci tante regole, si ha più libertà nel testare e capire dove si può ancora guadagnare in modo che l’atleta possa esprimere il massimo”.
Il valdostano, classe ’89, non si sbilancia troppo sulle previsioni per gli atleti della nazionale svizzera. A Tokyo avevano fatto il bottino di medaglie, ma nelle ultime settimane qualche atleta, sia femminile che maschile, ha avuto qualche problema fisico.
Jeantet conclude che, a livello di spostamenti, gli atleti sono tutti avvantaggiati perché Parigi non è Tokyo: “Non ci dà fastidio il fuso orario, è tutto più semplice per gli atleti, perché normalmente c’è la climatizzazione a partire da dieci giorni prima della gara”.
Il calendario completo di tutte le discipline olimpiche: CALENDARIO PARIGI2024