I preti di Italia, Francia e Svizzera si sfidano sulle nevi di Courmayeur l’11 e 12 marzo. Arriva, infatti, ai piedi del Monte Bianco, il 62° Challenge Delavay. Due le competizioni previste, lo sci di fondo e il slalom gigante.
Lunedì, 11 marzo, meteo permettendo, alle ore 10 si disputerà la gara di sci di fondo in Val Ferret; il giorno successivo, martedì, 12 marzo, sempre alle ore 10, sulla pista Aretù sarà la volta dello slalom. A fare da apripista sarà il sindaco, nonché il maestro di sci, Roberto Rota e l’ex sciatrice alpina Glorianda Cipolla. Nelle entrambe competizioni parteciperanno circa 35 sacerdoti, diaconi e pastori ed un vescovo.
“Questa competizione europea si svolge ogni anno in una località diversa in Svizzera, Italia o Francia. – spiega una nota – I suoi partecipanti sono sempre felici di condividere una passione comune per lo sci, rinsaldando di anno in anno il clima di amicizia che va oltre le vette delle Alpi; insomma un concorso per coltivare la fraternità tra i religiosi. Ma anche se l’atmosfera è bonaria, la competizione rimane nella mente di quasi tutti; però senza invidia”.
All’appuntamento saranno presenti anche i familiari del sacerdote francese Alfred Delavay, che nel 1962 lanciò la prima competizione. Père Alfred, alpinista nel cuore e sciatore fin da giovanissimo, cominciò la gara per prima tra ecclesiastici con alcuni sacerdoti della sua diocesi a Les Gets, condividendo con loro la sua passione per la montagna e per lo sci. Dopo la sua tragica morte nel 1965 in un incidente alpinistico nel massiccio del Monte Bianco, la sua famiglia e i sacerdoti dell’arco alpino hanno voluto perpetuare la sfida che aveva creato, dandole in suo onore il nome “Challange Alfred Delavay”.
Lunedì, 11 marzo, alle ore 18, nella chiesa parrocchiale di Courmayeur, intitolata a San Pantaleone, sarà celebrata la Santa Messa nel ricordo dei sacerdoti sciatori defunti che hanno partecipato alle gare nel clima dell’amicizia transfrontaliera e di Monique Delavay, scomparsa recentemente. La celebrazione sarà officiata dal Mons. Giovanni Ambrosio, vescovo emerito di Piacenza, nonché partecipante della gara.
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Don Pepe