Un brusco risveglio per Federica Brignone, lontana dalle medaglie

Pur senza errori, il cronometro era sempre rosso nei confronti di Lara Gut-Behrami, oro nel Super G delle Olimpiadi di Pechino davanti a Mirjam Puchner e Michelle Gisin. Per la valdostana 7° posto finale.
Federica Brignone Super G Olimpiadi Pechino foto Marco Trovati Pentaphoto
Sport

Un brusco risveglio per Federica Brignone e per l’Italia, perché sicuramente in molti – lei per prima – sognavano una medaglia della valdostana nel Super G delle Olimpiadi di Pechino, disciplina nella quale sta dominando in questa stagione di Coppa del Mondo e nella quale ha dichiarato di sentirsi più a suo agio. Magari una replica dell’argento in gigante, o magari addirittura qualcosa di meglio. Di sicuro, in pochi si sarebbero aspettati un 7° posto.

Un ritorno alla realtà sancito dal cronometro della pista olimpica The Rock, lo stesso che aveva messo fuori gioco, prima di Federica Brignone, altre possibili candidate a salire sul podio, in primis Ester Ledecka e, dopo di lei, il punto interrogativo di queste Olimpiadi, Mikaela Shiffrin. Eppure, senza particolari errori o sbavature, il cronometro è rimasto rosso in tutti e tre gli intertempi, a sancire il costante debito nei confronti di Lara Gut-Behrami, bronzo in gigante ed ora campionessa olimpica di Super G.

Brignone ha concluso la sua prova in 1’14″17, lontana 66 centesimi dall’oro della svizzera ed a 36 dalla medaglia di bronzo dell’altra elvetica Michelle Gisin. Tra di loro, un po’ a sorpresa, l’argento va all’austriaca Mirjam Puchner in 1’13″73. La delusione dell’Italia è continuata con il 10° posto di Elena Curtoni ed il 17° di Marta Bassino.

Una pista su cui era difficile fare la differenza, come conferma la stessa 31enne di La Salle alla FISI: “Se tornassi in cima non saprei cosa fare di diverso da quanto ho fatto oggi. Non mi sono fatta sopraffare dalla pressione, non ho tenuto né frenato una curva, ho fatto i dossi dritti, azzeccando le linee ma non è stato abbastanza. Forse la curva nell’ultimo pianettino poteva venirmi meglio, cercando il pelo nell’uovo. Sinceramente ho fatto quello che avevo in testa dando il massimo: semplicemente non sono stata la migliore in queste condizioni. Lo sono stata tutto l’inverno in tante cose, però su una pista ed un tracciato elementare, senza difficoltà, tutte sono andate veloci. Quando ho visto partire le prime ho cercato di attaccare da cima in fondo, con tutta me stessa, ma non è stato abbastanza”.

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e da Googlepolitica sulla riservatezza e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte