Una bella sorpresa per Francesco Calosso: convocato al raduno azzurro Under 19 di rugby

Lo utility back dello Stade Valdôtain, classe 2005, sarà a Parma dal 14 al 16 novembre. Un percorso in anticipo sui tempi per lo “Zingaro” che rimane coi piedi per terra: “So che da questo raduno possono aprirsi molte porte come nessuna”.
Stade Valdotain Rugby Francesco Calosso foto Veronica Pirana
Sport

Una di quelle convocazioni letteralmente piovute dal cielo, quasi a bruciare le tappe di una carriera sempre più promettente. Francesco Calosso è contento e sorpreso allo stesso tempo: proprio ieri pomeriggio il Responsabile tecnico della Nazionale Maschile Under 19 di rugby dell’Italia, Alessandro Castagna, ha diramato la lista dei 30 atleti convocati per il raduno che si terrà a Parma dal 14 al 16 novembre. Tra gli Azzurrini – tutti classe 2005 – c’è anche lo utility back dello Stade Valdôtain, dalla scorsa estate in Accademia a Milano.

“Ero stato segnalato agli allenatori dal selezionatore Paolo Ricchebono a maggio”, racconta Calosso. “Ho fatto qualche allenamento ed hanno valutato che ero un acquisto interessante. In genere si inizia a settembre dell’anno prima, io ho iniziato tardi ma per essere solo al primo anno questa convocazione è una grande cosa. Non me lo aspettavo per niente, è la dimostrazione che il percorso formativo sta funzionando”. Lo “Zingaro” – soprannome datogli un paio di anni fa nelle giovanili dall’allenatore German Parra – è felice ma anche molto consapevole e con i piedi per terra: “Sono tranquillo, non mi aspetto niente ma farò del mio meglio. So che da questo raduno possono aprirsi molte porte come nessuna”.

A Parma si allenerà con i coetanei, poi la speranza più accessibile – per quanto prestigiosa e non facile – è la convocazione per la prossima partita dell’Under 19, cercando di rimanere nel giro e – chissà – fare anche un salto in futuro nell’Under 20, che partecipa sia al Sei Nazioni che ai Mondiali. Nel frattempo, a Milano riesce a conciliare sport e studio, rientrando in Valle nel weekend per giocare: “Può essere un po’ pesante il viaggio, ma lo faccio con piacere: allo Stade sono molto contento sia per l’ambiente che per il gioco, abbiamo una linea di tre quarti di altissimo livello”.

Anche a Sarre Francesco Calosso aveva bruciato le tappe, trovando il posto fisso in serie C ad appena 17 anni complice anche l’assenza per infortunio del mediano di mischia Andrea Barbieri, ruolo non propriamente suo ma dal quale ha potuto sviluppare altre qualità. “Sembrava avesse giocato in quel ruolo da anni”, confessa il presidente dello Stade, Francesco Fida. “Francesco ha un grande spirito di adattamento alle situazioni e alle persone molto bello, una cosa che difficilmente trovi in atleti così giovani. Soprattutto ci fa tantissimo piacere che abbia deciso di rimanere a giocare con noi pur avendo la possibilità di militare in qualche club milanese, tornando su ogni venerdì per l’allenamento e ripartendo la domenica appena finita la partita”.

Con l’Accademia Milano Calosso si allena, ma non c’è un campionato. Le uniche due amichevoli contro altre accademie sono state un mese fa e una settimana fa, una partita che lo ha costretto a saltare l’impegno di serie C pareggiato dallo Stade Valdôtain contro il Settimo, unica non vittoria dei Leoni gialloneri: “Con l’Accademia abbiamo vinto e ho giocato bene, probabilmente è stata la prestazione decisiva per questa convocazione”. Insomma, una maglia azzurra val bene un pareggio…

La stessa società giallonera è felice di questo percorso del suo gioiellino: “L’Accademia gli sta servendo tantissimo, ogni volta che torna si vede in lui di settimana in settimana una crescita pazzesca sia nel fisico che nella mentalità”, dice ancora Fida. “Grazie alla sua umiltà prende il rugby come uno sport, quasi un hobby (pur mettendoci un sacco di impegno), dando comunque la priorità alla scuola”.

L’unico “valdostano” ad essere convocato in nazionale era stato Denis Majstorovic ormai più di 10 anni fa (ora in procinto di esordire con la nazionale croata): “Dopo di lui, ci fa piacere che un altro nostro ragazzo con grandi qualità possa iniziare a sognare di intraprendere questa strada”, continua il presidente. “Siamo sicuri che farà bene, è un ragazzo molto umile a cui siamo molto legati e che ci dà un grande contributo”.

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