Il conto alla rovescia è quasi finito: domani alle 15.45 ora italiana gli azzurri della corsa in montagna indosseranno le scarpe e partiranno per il mondiale che si tiene a Villa La Angostura, in Argentina. A tenere alti i colori valdostani ed italiani c’è Xavier Chevrier, uomo di punta dal curriculum straordinario: vincitore del “mondialino” Under 18, campione mondiale Under 20, campione europeo nel 2017 e insperato bronzo europeo quest’anno a Zermatt, dopo un periodo fisicamente travagliato.
Chevrier correrà nel mondiale “classic”, un tracciato di circa 18 km, fatto di tanti saliescendi: “Il percorso è molto selvaggio, non ci siamo abituati: una giungla di faggi, un fiume da attraversare per una decina di metri, lunghe salite, un ponte approssimativo, poca pulizia del percorso. Sarà molto impegnativo, ma divertente, anche perché dopo le temperature primaverili stanotte sono previste forti piogge”, racconta dalla Patagonia.
Sette mondiali corsi, tra junior e senior, ma la prima volta da capo delegazione dell’Italia, essendo l’uomo ad aver vestito la maglia azzurra il maggior numero di volte: “È un ruolo importante che mi rende orgoglioso del percorso che ho fatto in tutti questi anni”. Proprio per questo motivo, saranno lui e Alice Gaggi a fare il discorso di incoraggiamento ai compagni: “Nessuno ci ha regalato il fatto di essere qui, è un’occasione che ci è stata concessa ma noi ce la siamo guadagnata con lavoro, fatica e sacrifici. Dobbiamo godercela”.
Il fenicottero di Nus sa di non partire favorito, ma può essere un’arma in più, vista anche l’assenza delle superpotenze Uganda e Kenya per problemi di visto: “Spiace che manchino delle nazioni, un mondiale è un mondiale perché ci devono essere squadre di tutto il mondo. A livello individuale per me è positivo non partire tra i favoriti, mi toglie un po’ di pressione. Voglio dare in primis una mano alla squadra: siamo un bel gruppo e, non dobbiamo nasconderci, ci sono tante aspettative. È un’occasione ghiotta, dobbiamo metterci la testa, ci terrei a rivincere come nel 2015. Cesare Maestri è il nostro uomo di punta, io non gliel’ho detto ma secondo me può anche vincere”.
Il viaggio per l’Argentina è stato lungo, più di un giorno in giro per aeroporti, ma lo spettacolo ha ripagato Xavier: “La Patagonia è un posto stupendo, la Cordigliera delle Ande è come l’ho sempre sognata. Però non vedo l’ora di tornare a casa a spalare un po’ di neve, Denise incinta diventa sempre più grande e devo aiutarla. Scherzi a parte, quella del bimbo in arrivo sarà una motivazione in più, come a Zermatt”.