È un clima di armonia e complementarietà quello che si respira tra le fila dell’Associazione degli Albergatori della Valle d’Aosta, che per la prima volta dopo molti anni vede due differenti tandem di presidenti e vicepresidenti in corsa per il prossimo triennio di mandato. Approvata, a seguito della convocazione del comitato direttivo del passato venerdì 9 settembre, la doppia candidatura delle due coppie formate da Luigi Fosson e Alessandro Perosino e da Remy Herren e Alessio Berthod, ora non resta che attendere il pomeriggio del prossimo lunedì 3 ottobre perché gli oltre ottocento membri dell’associazione possano esprimere il proprio voto.
Sulla strada verso le urne
Pur avendo già fissato una data precisa per l’assemblea elettiva che vedrà ufficializzata la nomina del nuovo presidente, manca ancora di definizione da parte di Adava l’ubicazione di tale riunione, la quale richiede sale e spazi molto ampi siti tra Aosta o zone limitrofe atta a contenere l’attesa grande adesione di partecipanti.
“Oltre a stabilire la sede di tale incontro, sarà necessario nelle prossime settimane definire con ciascun candidato il modus operandi che essi intendono adottare nell’esporre e presentare alla platea i propri programmi e le proprie idee – spiega il presidente ancora in carica, Filippo Gérard, che, a esito certo delle votazioni, effettuerà assieme al suo vice Camillo Rosset un passaggio di consegne atto a delucidare ai successori alcune delle dinamiche gestionali nazionali a essi potenzialmente sconosciute -. Il debutto del futuro presidente a livello nazionale avverrà nel corso dell’assemblea di Federalberghi in programma tra mercoledì 12 e venerdì 14 ottobre in concomitanza con il TTG di Rimini, un contesto che prevediamo ricco del fermento derivante dalla nomina del nuovo Ministro del turismo”.
Soddisfazioni e critiche
Nonostante tra le proposte dei due candidati in corsa non vi siano sostanziali differenze che possano generare scontri o diatribe varie, tra gli albergatori e le imprese turistiche della regione si odono pettegolezzi e malcontenti legati tanto all’età avanzata e ultrasettantenne di Fosson quanto alla nomina di Berthod, zio di Herren e co-proprietario nonché socio di sua moglie nella gestione di uno dei loro alberghi di Courmayeur.
“Io e Camillo non possiamo che concordare sulla spinta positiva che tale confronto leale e corretto tra i candidati possa infondere a una Adava che si sarebbe rivelata poco democratica a non regalare ai propri membri la possibilità di scegliere il loro prossimo rappresentante – precisa Gérard -. Esenti da qualsivoglia tipologia di malizia o duello ma forti della serenità e dell’entusiasmo di quattro persone che si preoccupano di investire tempo ed energia a favore degli albergatori, siamo davvero onorati di poter concludere il nostro mandato in quello che crediamo essere il migliore dei modi”.