All’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio regionale del disegno di legge che dà una prima risposta alla carenza di posti letto per i lavoratori stagionali del turismo e del commercio, arriva il commento di soddisfazione dell’Adava, l’Associazione degli albergatori valdostani.
“Come più volte detto anche nel dibattito consiliare – sottolinea il presidente Luigi Fosson – questo è un primo passo ma, proprio perché è il primo, è particolarmente importante per noi e per tutta la categoria della ricettività. Ora, se vogliamo rendere davvero attrattiva la nostra regione per i lavoratori e le lavoratrici che scelgono di prestare sul nostro territorio la propria indispensabile opera e professionalità, il prossimo obiettivo dovrà essere quello di introdurre ulteriori misure strutturali quali la promozione di un’edilizia convenzionata anche attraverso il recupero e la valorizzazione di immobili pubblici inutilizzati, da destinare a famiglie che scelgano la Valle d’Aosta come luogo in cui vivere e lavorare. Dobbiamo pensare a politiche di lungo termine, in grado di favorire il radicamento stabile della forza lavoro, contribuendo così alla vitalità sociale ed economica delle nostre comunità.”
Durante l’iter di approvazione del provvedimento è emerso con chiarezza, attraverso numerosi interventi in aula, come alcune località di media montagna o della valle centrale – dove il costo degli immobili è più contenuto rispetto alle zone a maggiore vocazione turistica – possano rappresentare un’opportunità concreta per invertire il trend dello spopolamento e rispondere alla cronica carenza di manodopera locale.
“Ringraziamo sinceramente l’Assessore regionale al Turismo Giulio Grosjacques e tutta la sua struttura – conclude Fosson – per aver tradotto in un provvedimento legislativo un’esigenza fortemente sentita dalla nostra categoria e per il continuo confronto costruttivo su tutte le tematiche di interesse per il comparto turistico. Solo attraverso un dialogo costante tra istituzioni e operatori è infatti possibile costruire soluzioni efficaci, capaci di rispondere in maniera puntuale alle esigenze e ai cambiamenti sempre più rapidi che interessano il nostro settore.”
Alloggi per il personale stagionale: approvata la legge per recuperare strutture dismesse
4 giugno
Il progetto che punta a dare una prima risposta al problema della carenza di alloggi per il personale del settore turistico e commerciale è legge. Il Consiglio regionale ha approvato nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 4 giugno, l’articolato con 32 voti a favore e l’astensione del gruppo Pcp.
“Siamo di fronte a un primo tentativo, innovativo rispetto al panorama nazionale, che comprensibilmente, non può essere esaustivo per una serie di ragioni tra cui anche quelle legate ai finanziamenti stanziati – ha sottolineato l’Assessore al turismo e commercio, Giulio Grosjacques -. Siamo consapevoli che il reperimento di personale da parte delle imprese turistiche sta diventando sempre più difficoltoso e con questa norma abbiamo voluto dare una prima risposta alle esigenze maggiormente rappresentateci dal comparto legate alle attività turistico-ricettive, commerciali e della somministrazione di alimenti e bevande. La norma è fortemente attesa dagli operatori del settore e non prevede costruzioni di nuovi volumi ma solo il riuso di edifici esistenti”. Fra gli obiettivi dell’articolato, enunciati da Grosjaques, anche quello di contrastare lo spopolamento dei comuni montani. “La costruzione di alloggi per i lavoratori stagionali unitamente alla stabilizzazione dei contratti di lavoro nei comuni di media valle consentirebbe, dove possibile, la costituzione di nuclei familiari stabilmente insediati nei comuni delle valli laterali e non solo di quelli in testata di valle, rivitalizzando le nostre comunità”.
Per Luca Distort della Lega VdA “è un primo esperimento legislativo positivo, che risponde ad esigenze concrete del comparto produttivo. È un punto di partenza per una riforma urbanistica più ampia. Il disegno di legge recupera il modello della casa-lavoro e valorizza la relazione tra imprenditore e dipendente, in un’ottica virtuosa”.
Critica la capogruppo di Pcp Erika Guichardaz, secondo cui “il testo è uno strumento tampone e squilibrato, rivolto solo agli albergatori. Anche settori come agricoltura, edilizia e sanità affrontano difficoltà simili, legate però alla residenzialità. I dati Istat del 2021 indicano oltre 75 mila abitazioni vuote in Valle d’Aosta, molte delle quali da recuperare. Il disegno di legge esclude la possibilità di residenza e non contrasta efficacemente lo spopolamento della montagna. Inoltre, manca una reale valutazione degli effetti sugli strumenti di pianificazione comunale”.
Durante il dibattito, è stato approvato un ordine del giorno del gruppo Rassemblement Valdôtain, emendato d’intesa con l’assessore Grosjacques, per estendere in futuro l’accesso alla gestione degli alloggi anche ad altre categorie oltre agli albergatori. “Abbiamo chiesto – ha spiegato il capogruppo Stefano Aggravi – che venga predisposta una proposta legislativa che includa anche le imprese della ristorazione, il commercio e altri settori attivi nelle località turistiche. L’attuale testo limita la figura del gestore alle sole strutture alberghiere, ma la domanda abitativa riguarda una pluralità di soggetti economici”.
Cosa prevede il disegno di legge
5 aprile 2025
Atteso da tempo è stato licenziato lunedì dalla Giunta regionale il provvedimento che offre una soluzione al problema della carenza cronaca di alloggi per il personale stagionale. Il testo introduce una serie di semplificazioni urbanistiche per il riuso di edifici esistenti, in particolare alberghi dismessi, da adibire a strutture abitative temporanee per lavoratori del comparto turistico.
Oltre a fronteggiare l’emergenza abitativa stagionale senza consumo di nuovo suolo e sostenere le imprese che operano nel settore alberghiero, commerciale e della ristorazione, il disegno di legge spera di attenuare anche le dinamiche di spopolamento che stanno investendo i territori della Regione, con insediamenti definitivi di lavoratori.
La norma consente di recuperare edifici già esistenti, in particolare ex strutture ricettive non riconvertite, ma anche altri immobili, se il piano regolatore del Comune lo consente. Gli edifici riconvertiti saranno qualificati come strutture complementari delle aziende alberghiere in esercizio, gestiti direttamente da queste ultime, anche in forma associata.
Prevista la possibilità di ampliamento del volume fino al 20%, a condizione che non siano stati già beneficiati altri bonus edilizi regionali e che venga rispettato un vincolo di destinazione d’uso di almeno 15 anni.
Per incentivare gli interventi, la legge prevede l’accesso ai mutui agevolati previsti dalla legge regionale 19/2001; semplificazioni urbanistiche, come l’esclusione dall’obbligo di dotazioni verdi e la riduzione del 50% dei parcheggi obbligatori, ma anche deroghe ad alcune norme su urbanistica e imposta di soggiorno.
Sono previste sanzioni amministrative da 1.500 a 15.000 euro per chi dovesse utilizzare le strutture per fini diversi dall’alloggio di personale dipendente; affittasse a soggetti terzi non autorizzati o violasse le condizioni igienico-sanitarie o di gestione.
Una delibera attuativa della Giunta definirà i criteri tecnici, le dotazioni minime e le modalità di controllo.
Il provvedimento prevede un fondo iniziale di 1,4 milioni di euro per il 2025, a valere su risorse già disponibili presso Finaosta Spa, senza nuovi oneri per il bilancio regionale.