Inclini ai cambiamenti della società, abituati all’utilizzo delle nuove tecnologie, pieni di entusiasmo e voglia di mettersi in gioco, i giovani rappresentano un ingrediente fondamentale all’interno di qualsivoglia impresa. Nonostante professionisti e gestori di attività alberghiere, ristorative e commerciali continuino a lamentare una crescente difficoltà nel reperimento di personale, se correttamente stimolate le nuove generazioni risultano capaci di incrementare notevolmente la competitività delle aziende.
Studenti e lavoro
Come emerso dalla recente indagine condotta dall’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta di “TurismOK” e presentata durante il secondo appuntamento della rassegna The First Thursday, la ricerca di impiegati da parte delle imprese del territorio rappresenta una problematica già da anni esistente e che nel 2020 e nel 2021 ha colpito rispettivamente un terzo e la metà delle aziende locali.
“Nella ricerca sono stati coinvolti tre istituti di scuola secondaria superiore con indirizzo turistico per un totale di circa 250 contributi, ai quali va a sommarsi un campione di oltre 300 imprese intervistato grazie al supporto di Adava, Confcommercio e Chambre valdôtaine – spiega il direttore del programma Jean Paul Tournoud -. Oltre il 70% delle strutture ricettive ha effettivamente confermato di aver avvertito in maniera significativa tale disagio durante l’estate scorsa, una percentuale che sale addirittura al 77% nel caso delle aziende ristorative”.
![La carenza di personale](https://aostasera.it/wp-content/uploads/2022/11/DAEADCB8-5494-47C8-8C45-8C9E961C295B-1024x590.jpeg)
Le cause della carenza
Secondo numerosi imprenditori, l’origine della oramai cronica mancanza di personale per alberghi, ristoranti ed esercizi commerciali risiede della limitata disponibilità di ore o giorni lavorativi dei giovani e va a sommarsi, accanto alla poca propensione all’impegno loro attribuita, a politiche di welfare varie.
“Si tratta però di una grave distanza percettiva tra professionisti e ragazzi, che ammettono di ambire nel proprio futuro a posti sicuri e remunerativi ma soprattutto rappresentativi delle proprie passioni – prosegue Tournoud -. Appare chiaramente, dunque, quanto indispensabile un approccio rispettoso da parte del datore e una chiarezza propositiva durante il primo colloquio conoscitivo”.
“Affidarsi ai ragazzi”
In condizioni di crescente fatica nel programmare arrivi e partenze dei turisti nonché nel pronosticare l’entità dei flussi provenienti dall’Italia e dall’estero, queste ultime causate tanto dalla pandemia quanto dai cambiamenti climatici, i giovani possono rappresentare un atout non indifferente da sfruttare.
“È bene affidarsi ai ragazzi anzitutto poiché maggiormente inclini a quel cambio di mentalità che solo potrà salvare la regione dall’abbandono e dalla morte turistica – commenta Maria Elena Udali, presidente Fipe giovani di Confcommercio Valle d’Aosta -. È quantomai vitale che durante tale faticoso seppur necessario passaggio generazionale i giovani si interessino ad apprendere dagli errori commessi dagli adulti mentre questi ultimi si aprano all’ascolto e al dialogo con i propri figli”.
Il primo approccio di molti studenti valdostani e non alla sfera lavorativa è rappresentato da stage e alternanza scuola-lavoro, al termine dei quali tuttavia circa un quarto di essi dichiara di aver sviluppato molti dubbi in merito al proprio percorso professionale.
“Non è raro che, come albergatrice, io mi occupi della gestione di tirocini extracurricolari promossi da Regione o istituzioni superiori regionali che hanno il vantaggio di saper avvicinare anche ragazzi non frequentanti scuole mirate al settore turistico – osserva Giorgia Vigna Lasina, imprenditrice e presidente dei Giovani albergatori di Adava -. Mi ha molto colpita il fatto che, pur non conoscendo nulla del mestiere di receptionist affidatogli, un ragazzo del liceo scientifico da me seguito quest’anno si sia così tanto appassionato e stupito della possibilità offertagli di parlare tante lingue e incontrare tante culture da essersi detto disposto a tornare anche per la stagione successiva”.
![Le esperienze dei giovani nel mondo del lavoro](https://aostasera.it/wp-content/uploads/2022/11/F88C5D4E-1F02-49BD-A558-2043BF0BBDCD-1024x597.jpeg)
“Sempre più smart-digital”
Nativi digitali appartenenti alle generazioni Y e Z, i giovani di oggi nascono e vivono in una atmosfera di immersione totale nell’universo del digitale, che essi sanno maneggiare con prontezza nonché sfruttare nelle occasioni più disparate.
“La tecnologia gioca a oggi un ruolo fondamentale non soltanto nel reclutamento del personale ma anche nella pubblicizzazione della propria azienda, che sempre più passa attraverso portali specifici e social media – constata ancora Udali -. È tuttavia vitale che gli imprenditori siano preparati a fornire informazioni e servizi a un pubblico sempre più smart-digital, per esempio mantenendo sempre aggiornato e funzionante il proprio sito web o postando foto accattivanti di piatti o camere”.
Non tutte le imprese, però, si dimostrano capaci di fronteggiare la crescente informatizzazione delle proprie prerogative e delle proprie mansioni, ciò che rende necessaria la collaborazione proprio di quei ragazzi maggiormente abili nella gestione del 3.0.
“Insegnare a utilizzare piattaforme e pagine per ricercare lavoro e presentarsi a possibili futuri datori dovrebbe rappresentare un percorso mirato e inserito sin da subito nell’ambito della scolarizzazione – conclude invece Vigna Lasina -. D’altro canto, i professionisti non possono mancare del supporto dei giovani nella gestione delle spesse volte ostiche tecnologie di prenotazioni online o domande tramite smartphone e tablet sempre più fruite dalla clientela”.