Il turismo invernale rialza la testa. Valle d’Aosta e Trentino le mete preferite per le settimane bianche
L’inverno a cavallo tra il 2022 ed il 2023 fa segnare un dato: dopo lo “stop” imposto dall’emergenza sanitaria, il movimento turistico invernale si rialza. E lo fa – a livello complessivo, nei primi tre mesi del nuovo anno – superando i numeri del 2019. A spiegarlo è un’indagine di Federalberghi che spiega come, tra le vacanze sulla neve, le mete preferite degli italiani siano la Valle d’Aosta ed il Trentino, su tutti, seguiti, a distanza, dagli Appennini.
Stando alla ricerca, solo una minima degli sciatori, tra i nostri connazionali, ha optato per una località straniera: “le mete preferite restano quelle italiane – si legge – e ci si divide tra attività sportive, relax, passeggiate e buon cibo da gustare con le specialità caratteristiche del luogo. Tutto questo con una spesa media di 751 euro a persona per un giro di affari di 9,6 miliardi di euro”.
“Stiamo davvero assistendo ad una ripresa, a dispetto di condizioni non sempre favorevoli – è il commento del presidente Federalberghi Bernabò Bocca, analizzando i dati dell’indagine commissionata a Acs Marketing Solutions –. Che ci sia un rialzo dei prezzi incontrollato e che si debba combattere contro l’inflazione non è un mistero per nessuno. Ma ciò non è stato sufficiente a scoraggiare i nostri concittadini, che hanno messo in gioco i propri risparmi per fare una vacanza sulla neve, più o meno prolungata”.
“Di fronte a questo entusiasmo che fa ben sperare – ha aggiunto Bocca –, l’unico nemico per il turismo invernale resta il clima: abbiamo vissuto momenti drammatici in cui sugli Appennini non vi era traccia di neve ed anche sulle Alpi si è tremato. Su questo bisognerà lavorare. Le nostre montagne sono un autentico brand e la stagione invernale deve essere protetta a tutti i costi. Facciamo in modo che i problemi diventino opportunità: è fondamentale operare uno sforzo comune per vitalizzare ed implementare l’attrattività di questi luoghi con iniziative nuove e politiche mirate. Solo così non saremo più prigionieri delle condizioni del tempo”.
Complessivamente, sono quasi 12 milioni gli italiani che hanno trascorso – o trascorreranno – una vacanza sulla neve tra gennaio e marzo 2023. Di questi, 6,9 milioni hanno effettuato o effettueranno la classica settimana bianca, mentre circa 5,1 milioni hanno scelto di concentrare le proprie vacanze nei weekend.
Le settimane bianche
Il 96,5 per cento degli intervistati ha scelto di trascorrere la settimana bianca in Italia. Le regioni più gettonate sono a pari merito Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, entrambe con il 13,4 per cento della domanda. Seguono Piemonte (12,9 per cento), Lombardia (10,2) e Abruzzo (9,9%). Nel complesso, il 67,7 per cento andrà in vacanza sulle Alpi, mentre il 25,8 sugli Appennini.
La spesa pro capite, comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci e divertimenti) è di 751 euro a persona. La prima voce di spesa è quella per i pasti (29,9 per cento), seguita di poco dal pernottamento (29,7) e dal viaggio (20,2).
Al momento di scegliere l’alloggio per la settimana bianca, gli italiani confermano la predilezione per l’albergo (27,9 per cento), seguito dalla casa di parenti ed amici (21). Seguono i bed & breakfast (14,0) ed il rifugio alpino (12,9). I vacanzieri continuano a preferire le prenotazioni dirette: il 59,7 per cento ha prenotato la settimana bianca contattando direttamente la struttura ricettiva; il 33 per cento lo ha fatto tramite il sito internet dell’albergo, mentre il 26,7 ha utilizzato il telefono e la posta elettronica.
I criteri che guidano alla scelta della località sono: la sua bellezza naturale (49,5 per cento) e le caratteristiche che la rendono ideale per riposarsi (20,7). Infatti, le principali attività svolte durante questo periodo di vacanza sono: attività sportive (50,8 per cento), relax (50,3) e passeggiate (39,2).
I weekend sulla neve
Non c’è però solo la settimana bianca. Dei 6,9 milioni di italiani che l’hanno fatta o la faranno, 524mila si concederanno inoltre almeno un weekend sulla neve generando un giro di affari stimato in 595 milioni di euro. I 5 milioni e 60mila vacanzieri del fine settimana restano tendenzialmente in Italia, scegliendo principalmente la Lombardia (18,9 per cento), il Piemonte (13,5), il Veneto e l’Abruzzo (entrambi con il 10,3%). Il 67,7 per cento sceglie le Alpi, il 25,8 per cento gli Appennini.
La spesa pro capite sostenuta (sempre calcolando trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci e divertimenti) è stimata in 403 euro per persona. Anche qui, la prima voce di spesa è quella per i pasti (27,9 per cento), seguita però dal viaggio (20,3) e dal pernottamento (20,1).
L’alloggio preferito in questo caso è la casa di parenti ed amici (30,2 per cento), seguita dall’albergo (26,7), dai bed & breakfast (24,6) e dal rifugio alpino (7,8). Anche qui, gli italiani per prenotare hanno contattato direttamente la struttura ricettiva (51 per cento). Il 17,7 per cento lo ha fatto tramite il sito internet dell’albergo, mentre il 33,3 ha utilizzato il telefono e la posta elettronica. Tra i criteri che guidano la scelta della località, oltre alla sua bellezza naturale (47,7 per cento) troviamo la possibilità di praticare sport offerta (41,3 per cento).
Il 66,9 per cento dei turisti del fine settimana ha rinunciato alla settimana bianca a causa dell’aumento dei prezzi. Tra gli individui intervistati che non andranno in vacanza, il 52,7 per cento ha rivelato di non partire per motivi economici, il 21,6% per l’impennata dei costi ed un altro 16,1 per cento per motivi familiari.