La stagione dei rifugi in Valle d’Aosta entra nel vivo

Qualcuno ha già riaperto verso la fine di maggio, quasi tutti gli altri lo hanno fatto o lo faranno tra il weekend appena trascorso ed il prossimo. La stagione dei rifugi in Valle d’Aosta sta entrando nel vivo, ed i presupposti perché possa essere una buona estate sembrano esserci.
Rifugio Chabod
Turismo

Qualcuno ha già riaperto verso la fine di maggio, quasi tutti gli altri lo hanno fatto o lo faranno tra il weekend appena trascorso ed il prossimo. La stagione dei rifugi in Valle d’Aosta sta entrando nel vivo, ed i presupposti perché possa essere una buona estate sembrano esserci.

Intanto, la forte ondata di maltempo di metà aprile che ha creato non pochi problemi sui sentieri sembra non aver lasciato particolari strascichi alle strutture e alle vie per raggiungerle: “Al momento non ho ricevuto nessuna segnalazione in particolare”, spiega Andrea Benedetto, responsabile Adava del gruppo Rifugi Alpini. “Non mi risulta ci siano difficoltà, quindi siamo pronti a partire. La stagione promette bene, le condizioni sono buone. In quota – soprattutto sopra i 3.000 metri – c’è ancora neve, quindi è presto per affrontare colli e traversate e bisogna essere prudenti, in particolare con il gran caldo di questi giorni. Nella zona del Gran Paradiso non ci sono problemi, ma attorno al Monte Bianco bisogna fare attenzione alle scariche. Le temperature elevate possono incentivare la ricerca di frescura in quota e portare clienti”. Benedetto, che gestisce il Rifugio Chabod in Valsavarenche già aperto dal 29 maggio, parla di un Gran Paradiso “super frequentato”.

Di danni ne ha avuti il Rifugio Vittorio Sella a Cogne, a causa di una valanga che aveva costretto i gestori a chiudere anticipatamente la stagione scialpinistica un paio di mesi fa. “È entrata dalla parte ovest della struttura e ha divelto i serramenti e parte delle attrezzature della cucina, oltre a danneggiare tetto e grondaie. Ora la struttura è stata ripristinata, abbiamo cambiato i serramenti e comprato forni nuovi”, racconta Jean Mappelli. “Ma andiamo avanti senza piangerci addosso. Abbiamo riaperto da qualche settimana, un po’ di gente che passa c’è, fa caldo e la stagione sta partendo”.

Tra l’alluvione dell’anno scorso ed il maltempo di metà aprile, la Valnontey si ritrova spesso messa alla prova. Al momento l’Alta Via 2 è ancora chiusa per la neve ed il passaggio verso i casolari dell’Herbetet non è percorribile a causa della scorsa alluvione, diminuendo in parte il numero di escursionisti che transitano dal Sella. Da Valnontey, invece, si arriva senza problemi: “Gli alberi caduti a metà aprile, una decina, sono stati rimossi dalla struttura della sentieristica della Regione e stanno finendo il ponte distrutto l’anno scorso. L’intervento in Valnontey è enorme, stanno tutti lavorando bene e non siamo stati abbandonati, l’impegno delle istituzioni c’è ed hanno già fatto molto. Bisogna solo avere pazienza”.

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