Nasce “Parcours”, il progetto turistico (e sostenibile) che abbraccia il Monte Bianco
Tre territori, una costellazione di paesi coinvolti e un fulcro che li lega tutti: il Monte Bianco. Attorno, un turismo itinerante, centrato sulla mobilità sostenibile che connette persone, luoghi, cultura, ricettività, cucina e tecnologia.
Alle origini del progetto Parcours – Percorsi i-tineranti attorno al Monte Bianco c’è la volontà di creare legami transfrontalieri per proporre un’offerta turistica sempre più integrata, una mobilità dolce potenziata e un programma didattico innovativo destinato ai ragazzi degli istituti scolastici.
Nato dalla volontà condivisa del Dipartimento dell’Alta Savoia, la Regione autonoma Valle d’Aosta e degli attori dell’Espace Mont-Blanc, il progetto è un piano territoriale integrato che promuove la cooperazione tra i territori transfrontalieri del Vallese, della Savoia e della Valle d’Aosta intorno al Monte Bianco.
Cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale per 6,67 milioni di euro, grazie al programma europeo Interreg Francia-Italia Alcotra 2014-2020, Parcours – coordinato dal Dipartimento dell’Alta Savoia – cela in realtà altri numeri, che ne raccontano bene l’ambizione: cinque progetti per un periodo di 4 anni (2018 – 2022), 73 comuni coinvolti che vanno dai 420 a superare i 4000 e dodici partner coinvolti per creare una cooperazione transfrontaliera virtuosa
L’innovazione attorno al Bianco, che fa rima con la sostenibilità
Al centro, come spiega Rosaria Lovecchio del Gruppo ricerca e sviluppo della società Engineering, c’è “una piattaforma tecnologica innovativa per rendere fruibili le informazioni sui servizi di mobilità transfrontaliera a tutti, dagli attori ai residenti e i turisti che viaggiano all’interno dell’Espace Mont-Blanc. La rete integra e dà visibilità alle imprese locali che si occupano di sostenibilità, per chi cerca soluzioni eco-friendly adatte al territorio montano grazie alla ricezione turistica responsabile”.
La piattaforma – che verrà lanciata a settembre 2022 – si compone di una parte che tratta la gestione dei luoghi e dei percorsi di interesse, la ristorazione, le strutture ricettive, le imprese degli artigiani, ma anche le arre di ricarica elettrica per i mezzi. A questo si aggiunge la app mobile Eco Mob che aiuta il fruitore – personalizzando il proprio profilo – a trovare itinerari, interessi e percorsi su misura ma anche suggerimenti, luoghi culturali, descrizioni e l’eventuale disponibilità di visite virtuale immersive come quella del castello Sarriod de La Tour di Sain-Pierre.
Non solo, perché l’app ha anche una funzione di community, con la possibilità di rilasciar commenti, raccontare il proprio viaggio, condividere foto durante il cammino e consultare le esperienze altrui. Il terzo punto è una dashboard dedicata ai decisori politici, che permetterà di monitorare i dati e i flussi turistici dell’Espace Mont-Blanc.
Le attività ricettive e gli spostamenti
“Il grado di innovazione del progetto – spiega invece Andrea Celesia di Alpine Green Experience – si lega al car sharing, uno degli aiuti più importanti oggi nelle città. Sulle nostre montagne non è sostenbile dal punto di vista economico, allora in questa proposta abbiamo messo assieme la forza della ricettività prestando energie alla mobilità. La proposta consente agli alberghi di avere una connotazione molto green aggiungendo all’offerta la possibilità di usufruire della mobilità sostenibile per raggiungere punti diversi e muoversi del territorio, in vacanza attorno al Monte Bianco. È un’opportunità per gli alberghi, che hanno bisogno di avere guardare alla sostenibilità e provare un primo esempio di sharing che sarà uno degli elementi caratterizzanti del futuro”.
Insomma, dice Celesia, “creiamo concretamente una rete di aziende che condividono ospiti e attenzione alla mobilità e mettiamo le basi per creare una sinergia strutturale tra le diverse popolazioni del territorio attorno al Monte Bianco. Riteniamo che questa sia una visione del futuro, con la quale abbattiamo le frontiere e capiamo che chi ci è vicino deve essere visto come un partner e un collaboratore”.
Il legame tra le società Engineering e Alpine Green Experience porta da un lato alla “spinta” tecnologica legata alla piattaforma, l’app, le visite immersive, e dall’altra si concentra sulla creazione di una rete di strutture ricettive, la ricettività responsabile e l’ecomobilità, la destagionalizzaizone dell’attività turistica e la proposta di percorsi transfrontalieri che valorizzino i punti di interesse del territorio.
L’innovazione e le istituzioni
“L’obiettivo è quello di sviluppare la mobilità sostenibile sui tre versanti del Bianco – ha spiegato invece Alberto Ciabattoni, sindaco di Saint-Rhémy-en-Bosses e referente per l’Unité Grand-Paradis –. Una novità in tema di appalti che supera le difficoltà attuali. L’auspicio è che questa formula partneriato pubblico-privato vada avanti e trovi nuove sfide per stimolare la competitività nel settore turistico”.
“Serve il modo giusto che permetta di sviluppare l’economica turistica in maneira intelligente e virutosa – ha aggiunto Eric Fournier, sindaco di Chamoinx e rappresentante della Communauté des communes –. L’Espace Mont Blanc si fa ‘laboratorio di buone soluzioni’, cercando di rendere più semplici le difficoltà di connessione attraverso il trasporto collettivo, quello ferroviario, la mobilità dolce ed il car sharing”.