“Serve equilibrio tra residenti e turisti”: all’Università un confronto sull’overtourism tra rischi e opportunità

Al convegno all’Università della Valle d’Aosta amministratori, studiosi e operatori hanno discusso di gestione dei flussi, affitti brevi, infrastrutture e nuovi attrattori come la Monterosa Walserwaeg by UTMB.
Convegno Overtourism all'Univda
Turismo

Come intervenire quando si parla di overtourism? E, soprattutto, quanto questo fenomeno tocca davvero la Valle d’Aosta? A queste, e ad altre domande, ha provato a rispondere il convegno “Du surtourisme à l’antitourisme?”, ospitato lunedì 15 e martedì 16 dicembre all’Università della Valle d’Aosta, dove si sono confrontati studiosi, amministratori e operatori del settore. Un tema sempre più discusso, non solo nelle grandi città, ma anche in località più piccole, perché – come ha spiegato Alessandro Cavaliere CEO di Alpissima Hotel e docente dell’UniVda– l’overtourism non coincide semplicemente con “troppe persone nello stesso luogo nello stesso momento”, ma si manifesta “quando si rompe l’equilibrio tra la comunità ospitata e la comunità ospitante”.

A intervenire in apertura all’incontro della seconda giornata, è stato anche il sindaco di Aosta, Raffaele Rocco, che ha rilevato come “gli ultimi anni siano stati anni di boom economico per la città” e come l’impatto dei flussi turistici su un centro di piccole dimensioni sia significativo. L’obiettivo dell’amministrazione, ha spiegato, è ragionare sugli eventi “non più come un insieme unico, ma come singoli appuntamenti da distribuire nel corso dell’anno” per evitare concentrazioni troppo elevate. Per Luigi Fosson, presidente Adava, la Valle d’Aosta non vive ancora un vero problema di overtourism, se non in periodi molto brevi, legati soprattutto alla stagione invernale, ma il problema principale per la regione resta la difficoltà nell’attrarre turisti anche fuori stagione. “Mi piacerebbe che si passasse dall’ipotesi di overtourism all’always tourism, con presenze tutto l’anno”, ha detto Fosson. Il nodo principale dell’overtourism, secondo Fosson, riguarda comunque un altro aspetto: gli affitti brevi non solo rispetto ai flussi turistici, ma anche per il mercato della casa, perché rendono difficile trovare un’abitazione per chi vorrebbe lavorare in Valle d’Aosta.

Convegno Overtourism all'Univda
Convegno Overtourism all’Univda

Un punto condiviso anche dal vicepresidente di Federalberghi, Massimiliano Schiavon: “Il vero problema dell’overtourism sono gli affitti brevi. L’offerta alberghiera è stabile: è impossibile che l’overtourism derivi dagli hotel. Le abitazioni private non regolate possono aumentare del 20-30% in un solo anno in alcune destinazioni. Ed è imprevedibile”. Da qui la necessità, per entrambi, di strumenti più efficaci per monitorare il fenomeno dell’overtourism, anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare e incrociare i dati in tempo reale.

Secondo Magda Antonioli (Università Bocconi) il tema è soprattutto “un problema di programmazione”: servono politiche differenziate, non soluzioni uniche per territori diversi. L’obiettivo – ha ribadito anche Alexandros Vassilikos, presidente Hotrec – deve essere la qualità, non la quantità, mantenendo un equilibrio reale con la vita dei residenti. Nora Gattiglia (Università di Genova) ha richiamato invece l’attenzione su come i media raccontano il turismo e l’overtourism, spesso “percepito come totalmente negativo” e associato automaticamente al degrado della qualità della vita, anche quando i dati non confermano sempre questa lettura.

Il caso della Monterosa Walserwaeg by Utmb

Convegno Overtourism all'Univda
Convegno Overtourism all’Univda

Tra gli interventi, anche quello di Franco Collé che ha portato il caso concreto della Monterosa Walserwaeg, dal 2025 nel circuito UTMB, esempio di come gli ultra-trail stiano diventando nuovi motori di attrazione turistica. “I dati parlano chiaro: l’indotto turistico ed economico è stato molto buono”, ha spiegato Collé. Da 800 partecipanti nel 2024, la manifestazione è infatti passata a oltre 4.000 nel 2025, con circa 11mila presenze complessive nei giorni della gara. Un impatto significativo che ha richiesto attenzione nella gestione del territorio proprio per non incorrere nelle conseguenze dell’overtourism. Tra le strategie messe in campo, Collé ha sottolineato la scelta di non utilizzare sentieri già sovraccarichi e di ripristinare tracciati abbandonati, di utilizzare materiali riciclabili, ma anche di potenziare i trasporti pubblici ed evitare pressioni eccessive sulle infrastrutture locali. “La mia personale conclusione è che la sfida non è quella di combattere l’overtourism o cercare di attrarre più persone possibili per un ritorno economico, ma trovare il giusto compromesso in sinergia con il territorio per trarre il miglior vantaggio tutti insieme”.

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