Squid game: non serve censurare, basta regolamentare

Oggi, nell’era di Internet, noi genitori 2.0 non possiamo permetterci la disinformazione su fenomeni che possono coinvolgere i nostri figli.
Squid Game
Basta un po’ di educazione

Se ora vi state chiedendo: “Cos’è questo Squid Game, che ne parlano tutti ma non ho ancora capito?”, siete tra quei pochi fortunati che ancora non sono stati travolti dal fenomeno. Forse siete poco sui social. Probabilmente non avete figli. Se invece avete figli, e non sapete minimamente di che cosa stiamo parlando, allora forse c’è un pochino da preoccuparsi. E avete fatto bene ad aprire questo articolo. Oggi, nell’era di Internet, noi genitori 2.0 non possiamo permetterci la disinformazione su fenomeni che possono coinvolgere i nostri figli; bella fregatura il mondo web, le cose accadono veloci, e rischi che tuo figlio abbia già visto tre puntate di questa popolare serie quando tu sei ancora lì a chiederti: “Ma cosa vuol dire Squid in inglese?”. Squid significa ‘calamaro’, perché il gioco del calamaro è uno dei giochi d’infanzia tipici in Corea del Sud, dove è ambientata questa serie, insieme ai classici che esistono anche da noi, come ‘Uno, due, tre…stella’ o il tiro alla fune.

“Ahh, ma che bello, allora siccome ci sono questi giochi mio figlio può guardarla, vero? Poi ho visto girare qualche immagine, sembra proprio un videogioco dei loro”. E voilà! La frittata è fatta! Spiacenti, ma no, questa serie è assolutamente inadeguata per i bambini (infatti è vietata ai minori di 14 anni), va appena bene per gli adolescenti. Sì, ci sono i giochi per bambini proprio per provocare col paradosso, visto che è del genere survival, dove la gente si ammazza a vicenda per arrivare a conquistare il montepremi finale. Soldi in cambio di vite umane. E’ pesante, ma ben fatta. Per adulti, però.
Vi prego documentatevi. Basta cercare su google e si trovano video e informazioni. Se poi avete figli dagli 10 anni in poi, prendetevi la briga di guardarla. Perché loro potrebbero averla vista, anche magari contro le vostre indicazioni, quindi meglio essere preparati per poterne almeno parlare, nel caso. I temi sono tosti e complessi, un bambino può rimanerne traumatizzato. E se non gli accade questo, il rischio è che diventi assuefatto a quelle immagini e alla violenza, ed anche questa anestetizzazione dei sentimenti non va bene. La serie ha creato molto scalpore proprio per i suoi contenuti molto forti e violenti, come se la cinematografia non avesse da sempre prodotto, e legittimamente, film dal genere crime, horror, splatter, criminalità organizzata, con protagonisti serial killer e pazzi psicopatici: Arancia meccanica docet.

Ma cosa è accaduto questa volta? Che la stanno, purtroppo, visionando i bambini. E cosa sta accadendo in questa folle epoca moderna? Che è addirittura partita una petizione su change.org per chiederne la censura, per “bloccare questo contenuto, micidiale per gli utenti più piccoli e i giovani più fragili”. No, questa volta non concordo. Non è una trasmissione in prima serata in TV, dove involontariamente i nostri figli potrebbero incappare facendo zapping tra un cartone animato e un altro (ecco, magari facciamo una petizione per spostare il Grande Fratello in seconda serata, quello sì che servirebbe!). Qui siamo su un servizio di streaming a pagamento e se ne trovano vari spezzoni su Youtube. Luoghi dove si può regolamentarne l’accesso.

La censura non serve, e in un caso come questo nasconde anche un velato messaggio improprio: siccome noi genitori non stiamo riuscendo ad arginare il fenomeno, togliamolo di mezzo.
Allora togliamo i coltelli in casa, le macchine in strada prima che nostro figlio debba attraversarla, e un buon Rum invecchiato dagli scaffali del supermercato. Via tutto! O magari ci ricordiamo che ci sono cose da bambini, cose da adulti e cose da ragazzi. E siamo noi genitori a definire il confine. Ma per regolamentare dobbiamo essere preparati e informati. Qui sul mio blog, ho approfondito il tema Squid Game e in generale la questione delle serie tv e dei film; al fondo trovate anche una mia intervista in radio! Buona lettura e buon ascolto.

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