Gli appassionati delle quattro ruote – anche delle due, ma meno – si distinguono, grosso modo, in tecnici e emotivi. I primi si entusiasmano a leggere la fredda logica dei dati e a verificarli all’atto pratico, i secondi, senza ovviamente disdegnare la tecnica, sono più attenti al design e a ciò che l’auto trasmette in termini di impatto, di impressioni. Soprattutto i secondi, quindi, furono folgorati quando apparve la Toyota C-HR.
Era il 2016. Da allora, novantamila esemplari venduti in Italia per una vettura che aveva, a suo modo, operato una piccola rivoluzione per la sua spiccata personalità. Dopo un restyling nel 2019, Toyota propone la seconda generazione. Emblematica la dichiarazione di Tadao Mori, responsabile del design: una concept car sulla strada (in effetti deriva, senza stravolgimenti, dal Prologue del 2022) con l’ambizione di rappresentare una “show car for me”, il massimo della personalizzazione.
E la nuova C-HR è stata progettata proprio con lo scopo di accentuare le caratteristiche della recente progenitrice. Un concentrato, un caleidoscopio di concavità e spigoli senza soluzione di continuità, come in uno spettacolo pirotecnico. Spigoli e nervature alle fiancate, per un profilo a cuneo. Anche il frontale tradisce elementi di originalità, con la calandra a due elementi, dei quali il superiore chiuso, a richiamare il full electric.
È un design che rapisce, come sette anni fa. Le dimensioni sono simili: i tre centimetri persi in lunghezza vengono recuperati in larghezza (quindi, 4,36 metri per 1,83), l’altezza si situa a 1,56 metri. C – HR significa Coupé High Rider e ben si attaglia al modello. Ma non bastava, occorreva anche la carrozzeria bicolore, con il nero che compendia tetto e coda.
Gli interni sono curati e realizzati con materiali di pregio, presentano un display da 12”3 e un touch screen da 12”3 o da 8” a seconda della versione. Inoltre, in un sapiente gioco di opposti, gli interni sono avvolgenti tanto quanto è, come si diceva, spigolosa e tagliente la carrozzeria. Dal punto di vista della motorizzazione, quattro le offerte, tutte ibride. Ad iniziare con un propulsore da 1,8 litri per una potenza complessiva di sistema di 140 cavalli, frutto dei 98 del termico e del 94 dell’elettrico. Per proseguire con un due litri con 198 cavalli (152 + 111). Per finire, un altro due litri con un ulteriore elettrico da 41 cavalli al posteriore e il plug – in che raggiunge la potenza di 223 cavalli. Tutte le versioni sono a trazione anteriore, salvo la terza a quattro ruote motrici. La nuova C-HR dovrebbe arrivare nelle concessionarie nel tardo autunno.