DORAfa: la nuova rubrica dedicata a pari opportunità e lotta alle discriminazioni

La prima uscita è contestuale al lancio da parte di Dora Donne Valle d'Aosta di un questionario online, rivolto a tutte le donne valdostane con più di 18 anni, utile a conoscerne la situazione lavorativa e le problematiche familiari e di conciliazione.
Dorafacolore
DORAfa

DORAfa è il titolo della nuova rubrica, ospitata da Aostasera e curata dall’Associazione Dora Donne Valle d’Aosta in collaborazione con Arcigay Valle d’Aosta Queer Vda nata con l’intento di promuovere il dibattito e la riflessione su temi diversi come le pari opportunità,  i diritti, la lotta a tutte le discriminazioni e agli stereotipi presenti  e vivi nella nostra società, la rappresentanza delle donne e delle minoranze, l’equa ripartizione delle risorse e ancora la formazione come strategia indispensabile per il futuro.

DORAfa avrà cadenza mensile. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Costruire il cambiamento. Formazione, comunicazione e arte per promuovere il superamento delle diseguaglianze e la valorizzazione delle differenze” finanziato dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali nell’ambito del Bando di progetti sociali pubblicato dal CSV VDA.

Nel video Katya Foletto, Presidente di Dora Donne Valle d’Aosta illustra finalità e contenuti della rubrica.

Il video di presentazione

In questa prima puntata l’Associazione Dora Donne promuove un questionario online, rivolto a tutte le donne valdostane con più di 18 anni, utile a conoscerne la situazione lavorativa, le problematiche principali, i carichi familiari, i servizi di conciliazione e la percezione di sé stesse e della propria situazione. Il questionario può essere compilato direttamente online ed è anonimo.  Il tempo per la compilazione è di circa 10 minuti.

Il questionario online da compilare

Piano operativo previsto dall’accordo di programma tra Regione Valle d’Aosta e Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il sostegno a svolgimento di attività di interesse generale da parte di ODV e APS in attuazione dell’art. 72 del Codice del Terzo settore

Loghi Progetti ministero CSV

Una risposta

  1. Buongiorno mi chiamo Erika sono una ragazza che risiede in valle attualmente, ma negli anni ho viaggiato e sono andata via per esperienze di vita e lavoro.
    Vi scrivo perché credo sia giusto parlare di un disagio che oggi si è ripresentato uguale come anni fa!
    Premetto che sono un onesta cittadina come lavoro faccio la tatuatrice, ancora non in valle per via della estrema difficoltà di trovare un luogo da locare.
    Non è la prima volta che nascono scontri con i valdostani che si permettono per cause banali di cacciare la gente… cioè mi spiego meglio, molte persone della Valle d aosta si sentono in libertà di dire alla gente del fuori valle di andarsene perché loro qui non ci vogliono! Io sono di Novara e sinceramente non intendo morire in questa valle ne di sprecare tutta la mia esistenza qui.
    Sento però doveroso puntualizzare che sia vergognoso di quante volte questo comportamento razzista venga fuori!! E sempre espresso da gente della Valle d aosta, che non si è per nulla resa amichevole negli anni.
    Il tutto nasce da uno screzio che mentre il mio cagnolino ha fatto bisogni ancor prima che io potessi prendere il sacchetto e pulire, la vicina valdostana si e messa a blaterare parole, con tono seccato di raccogliere gli escrementi, cosa che avrei fatto ma sono stufa di essere importunata nella mia quiete, non mi serve una random qualunque maleducata che si permette di intervenire su ciò che già so, da lì e partita la discussione ed infine la suddetta signora mi ha dato della deficiente e le magiche parole te ne devi andare da qui! Tutto davanti mio figlio di 7 anni!
    Trovo questo comportamento a dir poco primitivo! Come si può permettere la gente di dire certe cose?! Di offendere e cacciare le persone, accade anche nelle scuole, e successo e continua…..
    Lo scrivo a voi nella speranza possiate sensibilizzare queste persone e nel capire che sono comportamenti controproducenti e primitivi, la valle d aosta perderà sempre più persone e ora capisco perché è la regione più triste d Italia,
    Discorsi del genere non possono e non devono essere tollerati! Sicuramente per un futuro non penso di scegliere questa regione per la mia vita e della mia famiglia, in 30 anni non è cambiato nulla anzi è peggiorato tantissimo!
    Spero che queste parole possano essere un piccolo spiraglio di quello che è oggi la società valdostana che sta degenerando e perdendo ogni rispetto umano.

    Non ho intenzione di investire le mie qualità lavorative e personali in questa regione perché è un posto che mortifica, non offre nulla non si sviluppa, non accoglie non c’è nulla che possa trattenere delle persone nel viverci.
    Credo che come ente per i consumatori voi abbiate il potere di aprire gli occhi alle persone
    Per il bene di questo posto ci vuole una svolta di accoglienza, e per cortesia basta essere così mortificanti , le persone di ogni tipo e genere sono una ricchezza, la vita e fatta di emozioni ed esperienze non discriminazioni.
    Grazie della gentile attenzione
    Cordiali saluti

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