“Editore”. Lo si legge, subito dopo il nome del defunto, nell’epigrafe con cui oggi, mercoledì 11 settembre, la famiglia annuncia, a funerali avvenuti, la morte di Sergio Musumeci, 91 anni. Non potrebbe essere altrimenti, quando un mestiere s’intreccia con una vita intera, fino a diventare tutt’uno.
E’ il 1967 quando, nell’azienda tipografica fondata da lui stesso, nasce Musumeci Editore. L’azienda guarda a prodotti editoriali tradizionali, come i libri illustrati di grande formato (con attenzione elevata alla qualità), senza però negligere le pubblicazioni per le edicole.
Ne è un esempio Oasis, che nel suo essere stata la prima rivista italiana dedicata ad ambiente, natura e viaggi, si colloca come un’esperienza pioneristica nel settore. Intriso di cultura d’impresa – come ricordano i tanti dipendenti del momento più florido dell’editrice, quello con sede in Regione Amérique, dove l’ufficio di Musumeci affacciava sull’ambiente di lavoro – ha sempre guardato alla posizione dell’azienda, nel cuore delle Alpi, quale opportunità di un respiro internazionale, con numerosi volumi pubblicati anche in lingua francese.
In oltre cinquant’anni di attività (dal 2013 l’editrice si è riorganizzata in una struttura più leggera e guidata dal figlio, Paolo Musumeci), l’azienda ha dato vita a una decina di collane a carattere locale e nazionale, cercando sia la grande diffusione, sia testi pensati per colmare piccole (ma imperdonabili) lacune editoriali.
Per limitarsi a qualche esempio, “Parchi Nazionali e zone protette” di Fulco Pratesi ha aperto la collana dedicata alla natura, mentre ”Fiori e piante medicinali” di Aldo Poletti ha inaugurato un nuovo cammino nel campo della salute naturale con traduzioni in francese, tedesco, spagnolo e olandese.
Dalle macchine di Musumeci Editore sono uscite poi opere come il “Nouveau dictionnaire de patois valdôtain” di Aimé Chenal e Raymond Vautherin, testo basilare per la conoscenza del francoprovenzale, oppure “Arte sacra in Valle d’Aosta”, che ha fatto conoscere i tesori della Diocesi valdostana, catalogati e recensiti da Monsignor Edoardo Brunod e don Luigi Garino.
Nel 2018 è stato avviato il percorso di costituzione del fondo Musumeci Editore, collocato dal 2023 nel Municipio di Gignod e che ripercorre in 1.500 volumi circa la memoria del patrimonio editoriale locale. Sergio Musumeci, che ha avuto per ultima residenza Saint-Vincent e riposa nel cimitero di Aosta, lascia la moglie Francesca, i figli Paolo, Jean-Claude, Maurizio, Alessandra e Gabriel.
Una risposta
Agli albori si diceva che facesse jogging tra Aosta e Sarre alle cinque del mattino e si cibasse, anche, di argilla. Vista la longevità non gli hanno fatto male. RIP