Carlo Guaramonti, Presidente dell’Associazione Valdostana degli Ex Internati e vera e propria memoria storica della seconda guerra mondiale in Valle d’Aosta, ha salutato per l’ultima volta, questa mattina, a 97 anni, i suoi amati alpini. Loro lo hanno voluto ricordare così, con un lungo racconto pubblicato sulla pagina Facebook “L’Alpin Valdoten” a cura della Sezione Valdostana dell’Associazione Nazionale Alpini.
“1923, classe di ferro”. Sul cappellino c’era il richiamo ad una vitalità che alimentava con uno spirito giovanile ed una allegria che, spesso, seguivamo a fatica. Carlo Guaramonti, Alpino tutto d’un pezzo, estroverso, forte, generoso. Una lunga storia da raccontare, un passato di lotte, guerre, orrori, prigionie, lager. Poi una vita di straordinario impegno sociale, con la famiglia, i figli, gli alpini e finalmente quella calda serenità che condivideva con slancio genuino, con Amore. Amava circondarsi dagli affetti veri, beveva volentieri un bicchiere di vino e cantava. Adorava il ballo e la musica. All’Adunata di Latina ricordiamo di averlo visto ballare a lungo sulla strada al suono di un semplice sassofono! I suoi occhi vivacissimi avevano sempre sete di sapere, era curioso, era un Grande Alpino! È stato per tempo immemore l’alfiere della Sezione Valdostana portando il Vessillo nelle Cerimonie Istituzionali per 1.227 volte, l’ultima Adunata fu a Pordenone nel 2014. Presidente dell’Associazione Valdostana degli Ex Internati saliva a fine luglio, sino a pochi anni fa, al Piccolo San Bernardo per rendere Omaggio al Monumento eretto dall’Anei. Anche Carlo ha posato lo zaino a terra, stamane, nella sua casa di Porossan. Diceva sempre che gli Alpini erano la sua seconda famiglia.”Li avrò nel cuore finché campo”. Nel Paradiso di Cantore oggi ritroverà tanti amici. Addio Carlo”.