Addio a Giotto Bizzarrini, il mondo dei motori saluta un ingegnere poliedrico e geniale

22 Maggio 2023

Ci ha lasciato Giotto Bizzarrini, ingegnere poliedrico – è stato designer, motorista, imprenditore – e geniale, uno dei massimi esponenti dell’automobilismo sportivo italiano. Stava per compiere 97 anni, essendo nato a Livorno il 6 giugno 1926. Bizzarrini si laurea in ingegneria e inizia il suo cursus honorum insegnando all’Università di Pisa. Ma il suo destino è un altro, molto chiaro e definito. Viene assunto all’Alfa Romeo nel 1954 e assegnato all’Ufficio Esperienze.

Passano tre anni e viene chiamato alla Ferrari. Dà immediatamente conto del suo talento firmando come designer la 250 Testarossa 3 litri a dodici cilindri, le 250 GT LWB e SWB, la 250 GTO. La sua carriera al Cavallino è folgorante, ma termina piuttosto presto. Nel 1961 alcuni dirigenti, tra i quali Bizzarrini, Carlo Chiti, eccezionale motorista, e Romolo Tavoni, in seguito Direttore dell’Autodromo di Monza, vengono licenziati per problemi interni. Era il 1961, il lato positivo di quell’azzeramento è l’assunzione di un giovanissimo ingegnere, Mauro Forghieri, che sarà Direttore tecnico della Ferrari fino al 1984.

Bizzarrini, Chiti e Tavoni seguono il sogno affascinante del Conte Giovanni Volpi di Misurata che crea ATS (Automobili Turismo e Sport), ma il sogno si spezza all’alba. Bizzarrini costituisce la Autostar, con la quale si dedica a progettare propulsori. Ferruccio Lamborghini ne diventa cliente e Bizzarrini idea un motore che ancora adesso viene ricordato per il suo successo: è un 3.5 litri a dodici cilindri, che va ad equipaggiare la Lamborghini 350 GTV. Giovanni Volpi di Misurata torna a bussare alla sua porta e, per la neonata Scuderia Serenissima, con l’affiancamento di Piero Drogo e della sua Carrozzeria Sports Cars, Bizzarrini inventa la Ferrari 250 GT Breadvan, così nominata in virtù del segmento posteriore particolarissimo che ricorda il furgone del panettiere.

Altro giro della vita ed ecco Bizzarrini a collaborare con Renzo Rivolta, titolare della Iso Rivolta, per la quale concepisce, in uno con il design di Bertone, la celebre Iso Grifo. Siamo nel 1963. Bizzarrini sente che è il momento di mettersi in proprio. Fonda la Prototipi Bizzarrini, con la chicca della 5300 GT Strada, che sfiora i 300 chilometri orari (280 per la precisione). Terminata anche questa esperienza, Bizzarrini si dedica ad attività di consulenza. Ultima zampata, la BZ 2001, un prototipo derivato dalla Testarossa, ad inizio anni novanta. Nel 2012, gli viene conferita dall’Università di Firenze la laurea honoris causa in design. Un Hombre Vertical, un uomo di talento che, con la sua scomparsa, chiude definitivamente un’epoca leggendaria, lasciandoci le sue originalissime e inarrivabili realizzazioni.

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