Cinquant’anni fa Giacomo Agostini regalava il primo Mondiale piloti alla Yamaha

Il 24 agosto 1975 Giacomo Agostini regala a Yamaha il primo Mondiale piloti dopo innumerevoli tentativi. Per lui, il quindicesimo alloro iridato. Un record ancora imbattuto.
Giacomo Agostini Foto Yamaha Racing
Gioie e Motori

Il 24 agosto 1975, esattamente cinquant’anni fa, Giacomo Agostini vinceva il suo quindicesimo e ultimo alloro mondiale. Agostini è conosciuto, nella memoria e nella storia, come parte del binomio inscindibile con MV Agusta. Tredici mondiali insieme, dal 1966 al 1973, fatti di trionfi contro avversari come MikeThe Bike Hailwood, Phil Read e Jarno Saarinen, l’unico che pareva seriamente in grado di impensierirlo, prima che un brutale incidente mettesse fine alla sua breve ma intensa esistenza a Monza nel 1973.

Un binomio, diremmo un’endiadi, che invece vede il suo termine proprio alla fine del 1973, a causa, si diceva, di dissapori dovuti all’ingaggio nella scuderia proprio di Read, cui veniva destinata la moto migliore. Agostini cede alla corte di Yamaha, che gli propone il motore a due tempi, che il nostro ritiene ormai preferibile al quattro tempi.

L’esordio è stratosferico. Il pilota italiano più vincente di sempre va ad aggiudicarsi la “200 Miglia di Daytona”, gara endurance prestigiosa alla quale gli statunitensi tengono moltissimo. Il loro idolo è Kenny Roberts, che con dichiarazioni spavalde profetizza una facile vittoria. E invece Agostini costruisce uno dei grandi capolavori della carriera, con cinquantadue giri allo spasimo, un ritmo che nessuno è in grado di reggere, compreso Kenny Roberts, secondo e inesorabilmente staccato.

“Ago” concede il bis alla “200 Miglia di Imola”. Nel Mondiale, evaporata la classe 500 per una serie di circostanze sfavorevoli e andata al rivale Read su MV, arriva però il titolo nella 350. Siamo al 1975. Ancora Agostini contro Read, Yamaha contro MV Agusta.

L’italiano parte subito benissimo. Al Gran Premio di Francia disputatosi sul circuito del Paul Ricard, la pole position va al solido finlandese Teuvo Lӓnsivuori, su Suzuki, ma è Agostini a tagliare per primo il traguardo, davanti al compagno di squadra Hideo Kanaya e a Read.

A Salisburgo, per il GP d’Austria, Agostini sigla la pole e il giro veloce ma resta fuori dal podio. È una parentesi. All’Hockenheimring, GP Germania Ovest, Agostini precede Read e Lӓnsivuori, con la ciliegina del giro veloce. Al Gran Premio delle Nazioni di Imola, ancora un trionfo, davanti a Read e Kanaya, con lo sfortunato Lӓnsivuori vittima di una caduta che gli procura la frattura della spalla.

Al “Tourist Trophy” i piloti non anglosassoni non partecipano per protesta contro la pericolosità del circuito. Ad Assen vince Barry Sheene, ma Agostini con il secondo posto mette in cascina altri punti preziosi. Spa e Anderstorp vedono primeggiare rispettivamente Read e ancora Sheene, ma l’italiano si prende il Gran Premio di Finlandia a Imatra.

Manca una prova, il Gran Premio di Cecoslovacchia a Brno. Lӓnsivuori, ristabilito, coglie pole position e giro veloce, Read vince. Ma con la piazza d’onore, Agostini regala a Yamaha il primo Mondiale piloti dopo innumerevoli tentativi. Per lui, il quindicesimo alloro iridato, record ancora imbattuto.

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