Era il 1980 quando dalla penna felice e geniale di Giorgetto Giugiaro prese forma la Fiat Panda, la nuova utilitaria che si assumeva una forte responsabilità: sostituire la fortunata 126 e porsi in linea con i successi della 500. Il risultato lo conosciamo: da subito, un successo, sancito dagli oltre otto milioni di unità vendute finora, nel corso di tre generazioni. E da subito il nomignolo affettuoso “Pandina” che le aveva dedicato una clientela fedele.
L’attuale capo di Fiat, Olivier François, ha recuperato il suddetto nomignolo per individuare una serie speciale di Panda, che va a collocarsi in una sorta di mercato premium delle city car, un suggello per confermare la produzione – che aumenterà di circa il venti per cento – della piccola nello stabilimento di Pomigliano d’Arco almeno fino al 2027.
“La nuova Fiat Pandina è un omaggio all’amore degli italiani per la Panda”, ha sottolineato François. I due concetti che stanno alla base di “Pandina” sono tecnologia e sicurezza. Sul versante sicurezza, di serie troviamo la frenata automatica di emergenza, il mantenimento della carreggiata, il rilevatore di stanchezza, il riconoscimento della segnaletica stradale, il cruise control, gli abbaglianti automatici, sei airbag. Senza dimenticare i sensori per l’assistenza alle manovre di parcheggio. Il tutto gestito da un display da 7” digitale con Apple CarPlay e Android Auto.
Ma “Pandina” non è solo questo. Anche il design è accattivante e desta simpatia. Ricorda la versione cross e viene ingentilita da elementi sbarazzini quali il musetto di un panda sul coprimozzo, le calotte degli specchietti retrovisori gialli, la scritta “Pandina” sulle modanature laterali e la serigrafia “Pandina” sul finestrino posteriore.
All’interno, i sedili con monogramma e logo “Pandina” in rilevo, doppie cuciture gialle, dettagli bianchi e filato Seaqual realizzato con materia prima sostenibile e completamente tracciabile ricavata da rifiuti marini. “Pandina” conferma i colori attuali, “Bianco Gelato”, “Nero Cinema”, “Rosso Passione”, “Blu Italia” e ad essi affianca il “Giallo Positano”, di bell’impatto, mentre sono possibili nuovi abbinamenti bicolori, con tetto nero a contrasto. Il propulsore è una garanzia, 1.0 litri di cilindrata per 70 cavalli, Mild Hybrid, a trasmissione manuale e trazione anteriore.
“Pandina” sarà nelle concessionarie in estate.
2 risposte
Io, da Stellantis, non comprerei neanche un monopattino.
trabiccolo