Per aspera sic itur ad astra. Questo il motto di Automobili Estrema, la Casa fondata da Gianfranco Pizzuto nel 2020, in piena pandemia e quindi con un certo meritevole coraggio, segno di sicurezza nei propri mezzi. Dove? Ma nella Motor Valley, ci mancherebbe. Precisamente a Modena, luogo di culto per gli appassionati delle quattro ruote.
Per épater les bourgeois, ecco un modello che esprime in tutto la ditta e la sua filosofia, presentato, in ideale fil rouge con la Storia, al Museo dell’Auto di Torino. Si chiama Fulminea, un nome che più chiaro non si può e che evoca, peraltro, concetti futuristi del secolo scorso. È una hypercar, come dichiara il claim, estrema (ovviamente), femmina (con richiamo dannunziano) e singolare. E ancora, lo stile viene definito una sintesi di romanticismo, eleganza, purezza, equilibrio. Sintesi che appare indovinata.
Le linee sono assolutamente sportive, sinuose e ricche di concavità, che le donano una personalità spiccata anche se il design nel suo complesso appare piuttosto essenziale, anzi forse proprio per questo: quando si parte da un foglio bianco e con grandi ambizioni, è abbastanza facile farsi prendere la mano da giustificati entusiasmi e scadere in soluzioni baroccheggianti. Ne risulta un look moderno, che dà l’idea della velocità – le predette concavità – ma senza eccessi.
Impressiona l’altezza della vettura, appena 1.2 metri scarsi. Il nuovo Marchio vuole caratterizzarsi per la sua italianità: vanno in questa direzione la scelta del colore della carrozzeria “Azzurro Savoia” iridescente, che è anche il colore della Nazionale di calcio, e il simbolo, un fulmine tricolore incastonato in uno scudo azzurro leggermente più scuro. Fulminea è una full electric, dotata di una batteria ibrida, trecento chilogrammi di peso, progettata in collaborazione con l’azienda turca Imercar Elektronik, che compendia celle agli ioni di litio allo stato solido (Avesta Battery Energy Engineering) e ultra condensatori ad altre prestazioni.
Una soluzione che, tra l’altro, evita rischi di infiammabilità. Fulminea non è uno studio, un concept, ma una vettura vera e propria che entrerà in produzione tra due anni, nel 2023. Già oggi si conoscono alcune specifiche. L’autonomia è dichiarata in 520 chilometri, dato sicuramente ragguardevole. I motori elettrici sono quattro, uno per ruota, per una potenza di 2040 cavalli e un’accelerazione da 0 a 320 chilometri orari (da 0 a 100 non valeva evidentemente la pena fare calcoli …) in meno di dieci secondi, pur con un peso di 1500 chilogrammi. Il sistema propulsore è gestito da un software denominato Eve Ai. Le ruote sono OZ Racing. Non manca l’attenzione per il rispetto dell’ambiente, attraverso l’utilizzo di materiale riciclato. Già stabilita la produzione, che sarà limitata a 61 unità. Il prezzo dovrebbe aggirarsi sui due milioni di euro. Per pochissimi.