Se c’è una cilindrata che caratterizza, più di ogni altra, la Ferrari, è il dodici cilindri, presente fin dall’esordio della Casa nel 1947. E il Cavallino oggi lo celebra nominando così la sua ultima nata, che va a sostituire la splendida 812 Superfast.
Dalle parole del capo del Centro Stile Flavio Manzoni, si evincono i principi filosofici che ne stanno alla base. Principi contrapposti, ma mai un ossimoro è così bene riuscito. Primo: sguardo al futuro e rispetto e citazione del glorioso passato.
La macchina è una “navicella spaziale” e lo si nota già dal design. Tanto la 812 Superfast era cattiva, zeppa di concavità e spigoli, tanto, per la verità, la 12Cilindri appare più lineare, meno modulata, sporgenze e rientranze sono contenute. Ma è solo apparenza, appunto.
Perché l’impressione di insieme, ciò che l’auto trasmette, è veramente un salto nel futuro, “navicella spaziale” non è una metafora. E, insieme, la citazione del passato, echeggiato dalla striscia anteriore nera che incastona i fari, must della “365 GTB/4″, per tutti la “Daytona”, disegnata da Leonardo Fioravanti, una pietra miliare ammirata ancora a cinquant’anni di distanza dall’ultimo esemplare uscito dalla fabbrica.
Secondo principio: la potenza è nulla senza controllo. Il motore centrale-anteriore V12 con cilindrata 6.496 cc. esprime una potenza di 830 cavalli a 9.250 giri/minuto, con una coppia motrice massima spettacolare da 678 Nm a 7250 giri/minuto. Il che significa, tradotto in prestazioni, un’accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in 2”9 e una velocità massima che supera i 340 chilometri l’ora.
L’anima della vettura è il motore con il suo suono, che restituito nell’abitacolo diventa sinfonia, così sottolinea poeticamente ma anche concretamente la Casa. La trazione è posteriore, rigorosamente, e la trasmissione è a otto rapporti. Il controllo è assicurato da molle e barre anti rollio meccaniche e da ammortizzatori regolabili elettronicamente.
E ancora, l’abito non è funzionale soltanto all’estetica, ma alcuni elementi, quali le alette che emergono prepotentemente dal posteriore, hanno una funzione aerodinamica, modulandosi autonomamente e spingendo il veicolo verso il basso. Le ruote posteriori sono autonome nello sterzo e il brake by wire presenta un ABS evoluto.
Le dimensioni sono da Gran Turismo di eccellenza. La lunghezza si attesta a 4.733 metri, la larghezza a 2.176 e l’altezza a 1.292. La celebrazione di un simile propulsore aspirato potrebbe, di questi tempi, fare storcere il naso a qualche purista della transizione energetica. È tuttavia da apprezzare, da questo punto di vista, l’adozione di una lega secondaria derivata da materiale riciclato per produrre gli elementi volti ad assorbire gli urti, con una significativa riduzione di CO2 in fase di realizzazione della vettura.
L’abitacolo prevede tre display, in modo da accontentare anche il passeggero e può essere completamente personalizzabile, in tema di materiali e colorazioni. La 12Cilindri sarà offerta nelle versioni Coupé e Spider: la prima sarà nelle concessionarie dal prossimo autunno al prezzo di euro 395.000, la seconda nei primi mesi del 205, al prezzo di euro 435.000.