Hyundai presenta la “concept car” N Vision 74, una miscela unica tra storia e avvenire

Hyundai torna sui suoi passi per immergersi nel futuro. Mentre 1974, infatti, la Casa presentava la "Pony" oggi lancia un ponte che porta idealmente alla “N Vision 74”: una "concept car" destinata ad influenzare fortemente, se non a dettare il passo, per la produzione in arrivo.
Hyundai N Vision 74
Gioie e Motori

Hyundai torna sui suoi passi per immergersi nel futuro. Salone dell’Automobile di Torino, 1974: la Casa presenta la Pony, che si avvale del design di Giorgetto Giugiaro, già in allora guru dello stile a livello internazionale. La vettura fu fortunata e venne prodotta per una ventina d’anni, dal 1975 al 1994. Un recupero del passato, per affrontare le sfide dei prossimi decenni. Un ponte che porta idealmente alla “N Vision 74”, una concept car destinata ad influenzare fortemente, se non a dettare il passo, per la produzione in arrivo.

La vettura ha dimensioni generose, diremmo imponenti: quando la lunghezza si situa intorno ai cinque metri (4.95, per l’esattezza) e la larghezza intorno ai due (1.99), la mente corre e si immagina una ammiraglia, senza dubbio. La “N Vision 74” è, in realtà, una coupé, come la progenitrice, e dalla progenitrice trae la propria personalità. Sul grado di parentela non si discute, ma Hyundai riesce nel compito di attualizzare un must che, però, appartiene al suo tempo, come è ovvio che sia.

“N Vision 74” ha linee scolpite, quasi squadrate, come si confaceva agli anni settanta del secolo scorso, ma le concavità sulle fiancate e il profilo dell’estrattore ci fanno stare stabilmente nell’innovazione propria del nuovo millennio. Insomma, non è un’operazione vintage, buona per immalinconirsi di nostalgia, almeno per chi ha vissuto quei periodi. Si tratta di una miscela unica tra storia e avvenire, un’idea che farà tendenza. E l’avvenire è già qui.

Nel propulsore elettrico che sprigiona una potenza intorno ai 500 kW e una coppia motrice mostruosa, pari a oltre 900 Nm: la velocità supera la soglia dei 250 chilometri all’ora. I motori, per la precisione, sono due, entrambi sull’assale posteriore. Qui entra in gioco l’originale sistema Vehicle Control Unit che, attraverso la tecnica del torque vectoring, ottimizza la ripartizione della coppia motrice. L’alimentazione è assicurata da un pacco batterie da 62.4 kWh. Non solo, Hyundai mette in campo una sofisticata tecnologia a celle di combustibile a idrogeno, le quali possono funzionare autonomamente. La distribuzione delle celle a idrogeno e della batteria è equilibrata, situandosi le prime all’anteriore e la seconda in posizione centrale – posteriore.

L’abbinamento è felice ed efficace, in quanto comporta, ad esempio, che la ricarica della parte ad idrogeno si attui in soli cinque minuti. L’autonomia è dichiarata in 600 chilometri. Poi, passato e futuro si fondono ancora nell’abitacolo, dove ci si aspetterebbe il dominio di comandi touch e vocali, e, invece, un po’ a sorpresa ci si trova al cospetto di bottoni e comandi d’antan, se così vogliamo dire. Per sintetizzare. Aspetto classico attualizzato e soluzioni tecniche all’avanguardia, come la coesistenza di idrogeno e elettrico.

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