Da qualche tempo si sta affermando tra le Case automobilistiche la definizione di vetture concept, con lo scopo di delineare il futuro del marchio, a metà tra il recupero di un glorioso passato e l’innovazione.
Sono prototipi che vogliono significare una sorta di manifesto per i modelli a venire: è stato il caso, ad esempio, della Catheram “Project V”, della Jaguar “Type 00” e della Lancia “PU + RA HPE”, per rimanere a quelli censiti in questa rubrica.
Il 2 settembre, Milano ha ospitato la presentazione della Audi “Concept C”, che si inserisce a pieno titolo in questo solco. Il padre è un italiano, il massese Massimo Frascella, con esperienze di alto rilievo in Ford, Lincoln/Mercury, Kia e Jaguar/Land Rover.
Frascella rileva idealmente il testimone da Walter de Silva, designer, fra le altre, della “A5” e della “A6”. Frascella si fa interprete di un nuovo modo di considerare l’automobile, di una nuova filosofia, “Radical Next”, che deve incarnare un’emozione.
E allora vediamola, la “Concept C”. Una roadster a due posti full electric, con tetto rigido retrattile, per cominciare. Essenzialità, pulizia delle forme, espunzione di tutto il superfluo, “riduzione per fare chiarezza”.
L’ispirazione riporta a una macchina iconica come la Auto Union “Type C” del 1936, ma anche la “A6” ideata, come dicevo, da de Silva. Di primo acchito, la linea sembra possente se non addirittura pesante, ma basta approfondire un secondo per individuare ben altro.
La calandra anteriore richiama espressamente la suddetta “Type C”. In generale, la sobrietà del look diventa eleganza, l’essenzialità lievemente e opportunamente scolpita diventa raffinatezza e propensione al futuro. L’estetica in relazione alla funzionalità, secondo la Casa.
A me, parere personale, la “Concept C” rammenta anche la “Rosemeyer”, altra concept car che inaugurò il millennio Audi, proprio nel 2000, dedicata al grande pilota Bernd Rosemeyer. Rosemeyer, tra le tante imprese, vanta, nel 1936, il successo in cinque Gran Premi con la Auto Union “Type C” – Germania, Svizzera, Italia, Eifel, Pescara – che gli valgono il titolo europeo.
Tornando alla “Concept C”, una particolare attenzione è stata riservata ai proiettori, con disegno che rende la vettura bene individuabile. Gli interni sono anch’essi ispirati a forme geometriche e all’ergonomia, con abbondante spazio per gli occupanti, e prevedono anche tasti fisici, insieme ai touch, nonché l’impiego di tessuto derivante dalla lana.
La “Concept C” è, come si accennava, una full electric, con il propulsore alimentato da una batteria posta dietro ai sedili, a favore del bilanciamento. Il posto guida è leggermente disassato verso il centro. La prima discendente della “Concept C” dovrebbe vedere la luce nel 2027.
