Non un Raid ma “il” Raid, lo spettacolo del Pavia-Venezia 2025

Ogni pilota sogna di vincere una gara così prestigiosa, che si accredita come la più lunga e importante del mondo su acque interne. E l’edizione 2025, andata in scena lunedì scorso, finirà dritta negli annali con il tris consecutivo dello "Squalo" Guido Cappellini.
Guido cappellini al Raid Pavia - Venezia 2025
Gioie e Motori

Il Pavia-Venezia non è un Raid, èilRaid. Affondando le sue radici nel lontano 1929, quando si impose Ettore Negri, su scafo “Celli” spinto da un motore “Elto” da soli 350 cc, ha attraversato decenni e generazioni e superato annullamenti dovuti a carenze idriche.

E si è consolidato come un evento da non mancare, sia per i partecipanti che per gli appassionati di motonautica, anche quest’anno numerosi ai lati del percorso, lungo 414 chilometri di cui 315 cronometrati, che, dal varo dell’Associazione Motonautica Pavia, tocca inizialmente il fiume Ticino per 9 chilometri, per poi tuffarsi nel Po.

Ogni pilota sogna di vincere una gara così prestigiosa, che si accredita come la più lunga e importante del mondo su acque interne. E l’edizione 2025, andata in scena lunedì scorso, finirà dritta negli annali. Guido Cappellini si regala il tris consecutivo, avendo già vinto nel 2023 e nel 2024, che già di per sé suonerebbe come un’impresa. Ma, in più, lo “Squalo” migliora il record di Dino Zantelli che resisteva dal 2005: 1.41:54 contro 1.44:45.

La velocità media di 207.26 km/h con punte di 220 km/h ha il timbro del propulsore potente e innovativo Mercury 360 APX 4 Tempi. Alle spalle di Cappellini completano il podio, nell’ordine, Diego Lacchini (Carrera Ilmor) e Giovanni Micheli (Focchi Mercury), debitamente staccati. Anche la Coppa Rossi di Montelera é terreno di caccia del comasco, che prevale su Gianluca Rodda (Albatros Mercury).

La Pavia-Venezia nasce grazie all’intuito di Vincenzo Balsamo, ingegnere di Napoli. Il primo dominatore è Theo Rossi di Montelera, che con un “idroscivolante”, caratterizzato dall’elica aerea, firma un triplete, dal 1933 al 1935: tanta è l’eredità del pilota torinese che gli viene dedicato un Trofeo, appunto la Coppa Rossi di Montelera.

A cavallo degli anni cinquanta e sessanta il testimone viene rilevato da Augusto Cometti: sei vittorie. Solo fuoriclasse tra i trionfatori: da Renato Molinari ad Antonio Petrobelli e Dino Zantelli, primatisti con otto successi ciascuno. Petrobelli sigla anche il primato nel 1990, seppure con partenza da Cremona sempre a causa di problemi di livello del Po, con la velocità media di 198.68, primato poi, come si diceva, battuto prima da Zantelli e oggi da Cappellini.

La grande varietà di imbarcazioni, dall’astronave dello “Squalo” ai natanti da diporto alle moto d’acqua fanno del Raid una grande e affettuosa festa popolare, quasi un ossimoro trattandosi di motonautica, disciplina di nicchia. Il fascino e la leggenda che ammantano la Pavia-Venezia è dimostrato dai tanti attestati di stima degli addetti ai lavori. Dino Zantelli ricordava quando da ragazzo si emozionava sulle rive del Po sognando di parteciparvi. Lo stesso Guido Cappellini, e stiamo parlando di un fuoriclasse dieci volte campione del mondo di Formula Uno, condivideva lo stesso sogno. Entrambi l’hanno realizzato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Articoli Correlati

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte