”Agenda per la Valle d’Aosta 2030”

Riceviamo e pubblichiamo
I lettori di AostaSera
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Caro Direttore,

Da troppi anni ormai, la crisi della politica valdostana impedisce alla nostra comunità di reagire alle sfide di questa epoca come dovrebbe. La Regione, la principale istituzione che dovrebbe guidare la cosa pubblica appare, ad un  numero sempre maggiore di cittadini, come un “palazzo” opaco, costoso e inconcludente che, anziché sostenere lo sviluppo economico e sociale, si dedica ad oscuri intrighi. Non sono solo i comportamenti personali di alcuni e le vicende giudiziarie di altri o il dibattito politico asfittico e inconcludente. La mancanza di efficacia nell'azione amministrativa, la scarsa qualità legislativa, la miope gestione dell’esistente evidenziano, in modo inequivocabile, la debolezza della politica. In fondo, se la politica non serve a risolvere i problemi dei cittadini, a cosa serve? C’è sicuramente bisogno di un forte rinnovamento e di una più salda etica politica che possa riportare freschezza, trasparenza, sobrietà e onestà nelle istituzioni. Aspetti importanti, ma che potrebbero non bastare. Uno dei nodi da sciogliere al più presto è infatti quello relativo al grave indebolimento della funzione principale dei partiti, quella cioè, di progettare e immaginare il futuro. Il problema è reso evidente dalla progressiva perdita di importanza e di significato dei programmi elettorali e degli accordi di maggioranza, attraverso i quali si orienta l’azione amministrativa. Paginette sempre più striminzite, slogan vuoti, affermazioni ad effetto, ma prive di elaborazione e di fondatezza, sono ormai lo standard delle forze politiche. La progettualità, l’approfondimento, il confronto tra scelte e orientamenti sono una rarità sostituiti dalla leaderizzazione della politica, dalla comunicazione fine a se stessa, da indicazioni di principio tanto generiche da risultare buone anche per il loro contrario. Perché è successo? A nostro avviso non è semplicemente il frutto di una scorciatoia o di scelte di comodo. La globalizzazione e il crollo delle ideologie hanno lasciato sguarnite le culture politiche. Ci si è, alla fine, disabituati a praticare la politica come sguardo sul futuro, come “visione”. Ma senza una visione cosa rimane della politica? Solo l’amministrazione del potere per il potere. Da alcuni mesi, insieme ad altri amici, abbiamo provato ad interrogarci e abbiamo costituito una associazione denominata “Rete Democratica” con l’obiettivo di offrire, una proposta di riflessione che abbiamo chiamato ”Agenda per la Valle d’Aosta 2030”. Ci siamo confrontati, abbiamo cercato di coinvolgere competenze e saperi, abbiamo approfondito temi e idee per raccogliere, in 140 “preposizioni”, una visione di come potrebbe essere la Valle d’Aosta nel 2030. Dal turismo all’agricoltura, dal welfare alla scuola, dall’autonomia al lavoro abbiamo cercato di immaginare un futuro desiderabile per la nostra regione. Un contributo discutibile e da discutere, parziale e incompleto ma con l’ambizione di poter essere utile a suscitare uno sforzo maggiore nell’elaborare una “qualità” dell’offerta politica. Qualità di cui abbiamo davvero un gran bisogno. Lo presenteremo pubblicamente il prossimo 7 Dicembre. Vogliamo far conoscere questo sforzo di elaborazione, chiedere a cittadini, associazioni, organizzazioni sindacali e politiche di partecipare all'ulteriore fase di affinamento e completamento dell'Agenda in modo da dare alla comunità valdostana una bussola che possa orientare correttamente le scelte, e il voto alle prossime elezioni regionali.  

Fabio Protasoni
Elio Riccarand

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