Gli insegnanti della scuola Einaudi, nel prendere atto delle dichiarazioni della Sovrintendenza in merito alla formazione delle futuri classi prime, ritengono doveroso sottolineare alcuni elementi.
Analizzando i dati del prossimo anno per Aosta, l’Amministrazione ha calcolato 7 classi prime con un massimo di 20 alunni (corrispondenti al numero totale di ragazzi con disabilità) e le restanti su un parametro di 25 allievi per classe.
L’Einaudi, con 76 obbligati di zona, vedrebbe la formazione di una classe da 20 alunni e due da 28 allievi, non 25. Gli addetti alla pianificazione, per giustificare l’incremento, si appellano all’algoritmo che tollera un aumento fino al 10%, arrotondato inoltre per eccesso, andando a definire, quindi, le “classi pollaio” formate da 28 ragazzi, tutti di pertinenza. Con lo stesso criterio le altre scuole vedrebbero classi di circa 20 ragazzi, al massimo 22.
Ma quale genitore, si chiedono i docenti, vorrebbe il proprio figlio inserito in una classe più che satura? Come si può pensare che si riesca a diversificare efficacemente l’insegnamento adattandolo alle esigenze dei singoli in un simile affollamento ? Se arrivasse poi all’ultimo momento un nuovo iscritto di zona (evento peraltro frequente)?L’Einaudi cosa potrà farà? Classi da 29?!
Questi non sono che alcuni degli elementi che impongono una seria riflessione sull’argomento.
L’amministrazione ha sempre dimostrato in passato di nutrire un forte interesse nell’ambito dell’istruzione, di potere e volere investire risorse anche ingenti; agli insegnanti non risulta, pertanto, possibile pensare che voglia mantenere una simile stortura; tra l’altro per ottenere che cosa in cambio?
Essi precisano, infine, per mero dovere di cronaca ed in risposta a specifico appunto della Sovrintendenza, che in fase di presentazione della scuola sono stati spiegati a voce e con slides i criteri della pertinenza territoriale. È stato anche detto che non era possibile garantire la certezza dell’iscrizione ai fuori zona, ma che fino all’anno precedente erano sempre riusciti a soddisfare tali richieste, cosa che le altre scuole potranno fare anche quest’anno.
Le insegnanti della scuola superiore di primo grado Luigi Einaudi