Apprendiamo con stupore della scelta di Potere al Popolo di correre da solo alle regionali.
La Valle d’Aosta si rivela ogni giorno di più, anche agli occhi di chi finora ha preferito non vedere, un cumulo di macerie, finanziarie, economiche, morali, sociali e culturali; gli autonomisti sono in rotta libera, schiacciati dalle inchieste e incapaci di gestire, a livello amministrativo, le conseguenze dei loro stessi errori, le destre e il più becero populismo sfondano da ogni parte (e l’Uv ci metterà tre secondi a farsi alleata la Lega, dopo le elezioni, condividendone percorsi e deliri ideologici).
E la sinistra cosa fa? Si presenta divisa ad un appuntamento così importante? Non è tempo di contarsi, è tempo di gettare ponti, di ricostruire un fronte che abbia come obiettivo non la mera protesta ma il cambiamento vero, basato su un programma condiviso.
E' tempo di cambiare approccio, di unire le persone che in questi anni hanno camminato divise, pur avendo valori e obiettivi di fondo molto simili tra loro. È fondamentale che nel prossimo consiglio regionale siano rappresentate le istanze della solidarietà, della giustizia sociale, dell'ambiente, della parità di genere. E solo attraverso una proposta unitaria si può garantire questo risultato.
Invitiamo pertanto Potere al Popolo a riallacciare il dialogo con Risposta Civica e gli altri pezzi di società civile che in questi giorni stanno cercando, con pazienza, di costruire quel fronte unito di cui abbiamo assolutamente bisogno.
Daria Pulz
Jeanne Cheillon
Carola Carpinello
Sauro Salvatorelli
Viviana Rosi
Erik Rosset
Meri Serchinic
Nives Paroli
Claudio Latella
Elio Cheney
Michelina Cottone
Lucia Bertorello
Francesca Schiavon