La “visione” non può essere soltanto la pedonalizzazione dell’Arco

26 Maggio 2022

Questa lettera era pronta da tempo. Ora è arrivato il momento di renderla pubblica.

Richiamiamo con forza l’attenzione su via M. Emilius e dintorni. Una via anonima (come molte altre, certo, non si vuole avere l’esclusiva, ma ognuno parla di ciò che conosce), stretta in fondo tra la centrale dell’Enel e l’“incompiuto” di via Brocherel, in una zona ad alta volumetria, tutta asfalto, cemento, tralicci, ripetitori e automobili parcheggiate. Una sorta di semiperiferia, priva dell’identità di quartiere vero e proprio, mancante di qualunque punto di aggregazione sociale, a parte la scuola.

Il verde latita. Un’alta siepe di tuie (inutile evidenziare i benefici che comportava) è stata segata in men che non si dica per lasciare il posto… al nulla: a erbacce che ogni tanto vengono tagliate.

Il traffico a seguito della pedonalizzazione dell’Arco – che verrà dirottato in gran parte qui – e il Centro polifunzionale – che entrerà giustamente in funzione – cancelleranno la tranquillità: un bene impagabile, forse l’unico o il più importante della via.

E,  a compenso e bilanciamento, anche per il prevedibile inquinamento acustico e atmosferico? Cercansi architetti del verde: ancora non è evidente quanto è vitale “rigenerare” la città? Del verde, per favore, alla zona s. Rocco; alberi, siepi, rampicanti, non solo basse aiuole.

Quel verde – semplice, ma curato regolarmente – di cui hanno bisogno in primis  bambini e anziani, e quelli che non hanno la possibilità di spostarsi per andare a cercarlo. Verde che avrebbe avuto la sua “giusta” collocazione nell’area in cui è sorto quel Centro che pareva imprescindibile e che lì giace da vent’anni a degradarsi. Si auspica che ora possa trovarvi posto anche qualche opportunità di tipo culturale-aggregativo.

Dispiace associarsi a chi ha definito uno scempio l’attuale progettazione, ma pare proprio così: un puro svincolo automobilistico. La “visione” non può essere soltanto la pur necessaria pedonalizzazione dell’Arco. Qui vivono delle persone.

Lettera firmata

Exit mobile version