La “visione” non può essere soltanto la pedonalizzazione dell’Arco

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di alcuni abitanti di via M. Emilius e dintorni.
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Questa lettera era pronta da tempo. Ora è arrivato il momento di renderla pubblica.

Richiamiamo con forza l’attenzione su via M. Emilius e dintorni. Una via anonima (come molte altre, certo, non si vuole avere l’esclusiva, ma ognuno parla di ciò che conosce), stretta in fondo tra la centrale dell’Enel e l’“incompiuto” di via Brocherel, in una zona ad alta volumetria, tutta asfalto, cemento, tralicci, ripetitori e automobili parcheggiate. Una sorta di semiperiferia, priva dell’identità di quartiere vero e proprio, mancante di qualunque punto di aggregazione sociale, a parte la scuola.

Il verde latita. Un’alta siepe di tuie (inutile evidenziare i benefici che comportava) è stata segata in men che non si dica per lasciare il posto… al nulla: a erbacce che ogni tanto vengono tagliate.

Il traffico a seguito della pedonalizzazione dell’Arco – che verrà dirottato in gran parte qui – e il Centro polifunzionale – che entrerà giustamente in funzione – cancelleranno la tranquillità: un bene impagabile, forse l’unico o il più importante della via.

E,  a compenso e bilanciamento, anche per il prevedibile inquinamento acustico e atmosferico? Cercansi architetti del verde: ancora non è evidente quanto è vitale “rigenerare” la città? Del verde, per favore, alla zona s. Rocco; alberi, siepi, rampicanti, non solo basse aiuole.

Quel verde – semplice, ma curato regolarmente – di cui hanno bisogno in primis  bambini e anziani, e quelli che non hanno la possibilità di spostarsi per andare a cercarlo. Verde che avrebbe avuto la sua “giusta” collocazione nell’area in cui è sorto quel Centro che pareva imprescindibile e che lì giace da vent’anni a degradarsi. Si auspica che ora possa trovarvi posto anche qualche opportunità di tipo culturale-aggregativo.

Dispiace associarsi a chi ha definito uno scempio l’attuale progettazione, ma pare proprio così: un puro svincolo automobilistico. La “visione” non può essere soltanto la pur necessaria pedonalizzazione dell’Arco. Qui vivono delle persone.

Lettera firmata

2 risposte

  1. Concordo! Questo consiglio comunale, al di là dei proclami sbandierati a destra e a manca, pare mancare totalmente di una visione lungimirante, e soprattutto innovativa dell’arredo urbano, ma non solo. Ci aspettavamo un reale cambiamento per la nostra città e invece lo stiamo ancora aspettando

  2. Abito nella zona di Sant’Orso e quindi non posso sostenere di conoscere a fondo la situazione di via Mont’Emilius.
    Ma è comunque una zona che frequento con una certa regolarità e concordo pienamente con le preoccupazioni degli estensori della lettera aperta.
    Se deve diventare un via con traffico ad alta intensità, allora non si può prescindere da un un profondo intervento di riqualificazione della zona, a partire dal verde pubblico che deve essere considerato come una priorità e non come un accessorio.

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