"Nessuno ci chiederà se gradiamo tornare a scuola, perché sanno che lo faremmo; ma gradiremmo farlo in sicurezza, esattamente come "tutto il personale di supermercati, di acciaierie, di fabbriche". La differenza tra loro e noi è che noi torniamo in classe ............ coi vostri figli!"
I mesi passano e gli aiuti dallo Stato non sono arrivati, ma, cosa ancora più preoccupante, sono le normative che il nostro governo pensa di attuare per il futuro. E' ovvio che sono state abbozzate senza pensare a come si potessero realmente attuare o alle conseguenze che avrebbero portato.
Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di un lettore che si chiede: "Non sarebbe meglio, invece di ripartire da una discriminazione tra chi avrà fatto un percorso e chi non l’avrà potuto fare (tutti promossi, ma non tutti ugualmente preparati), ripartire da una base comune acquisita ripetendo tutti l’anno?".
Pubblichiamo e riceviamo una lettera di un nostro lettore che propone alcune riflessioni sulla cabina di regia per la sanità valdostana e sul vuoto istituzionale di questo periodo.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una maestra: "Nonostante le grandi difficoltà a cui ci siamo trovati davanti abbiamo sempre trovato una soluzione insieme. La scuola è questo. Poco importa quando torneremo".
"In pratica tutte quelle persone che in questo momento sono senza lavoro a causa del COVID-19 non sono prese in considerazione se nel 2018 avevano guadagnato più di 1250 € al mese. "