“Promesse disattese e nessuna data certa”: la denuncia dei docenti valdostani

Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei docenti precari valdostani iscritti ai percorsi abilitanti CIFIS – Università di Torino
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I lettori di Aostasera

Gentile Redazione,

scrivo a nome di molti colleghi della Valle d’Aosta attualmente iscritti ai percorsi abilitanti per l’insegnamento presso l’Università di Torino, tramite il consorzio CIFIS. Questa lettera vuole dare voce a un malcontento diffuso e giustificato, legato a scelte istituzionali che, seppur presentate come un’opportunità, si stanno rivelando per molti di noi un serio ostacolo al nostro percorso professionale. Al momento dell’iscrizione ai percorsi abilitanti, la Regione Valle d’Aosta – nella figura dell’Assessore Guichardaz – ha fortemente indirizzato i docenti valdostani verso l’Università di Torino, rassicurandoci con la promessa di posti riservati.

Poiché l’iscrizione era consentita per una sola università, ci siamo fidati. La realtà si è però rivelata ben diversa: i posti “riservati” erano del tutto irrisori, tanto che la maggior parte di noi è stata ammessa unicamente grazie ai propri titoli universitari e di servizio. Ma ciò che rende la situazione ancora più grave è quanto sta accadendo ora.

I corsi sono partiti, ma – contrariamente a quanto avviene in altre università, soprattutto telematiche – non si concluderanno entro il 30 giugno, ultima data utile per l’entrata in prima fascia. Al momento non esiste una data certa: si parla di settembre, forse novembre. Questo significa che, pur avendo frequentato con serietà e impegno, molti di noi non riusciranno a inserirsi in prima fascia, perdendo la possibilità di accedere a incarichi migliori e più stabili.

Una beffa doppia: ci siamo fidati delle indicazioni istituzionali e ora ci troviamo penalizzati rispetto a chi ha scelto altri percorsi.
Siamo circa 50 docenti valdostani coinvolti. È già attiva una petizione di corsisti piemontesi e valdostani con oltre 300 firme, ma stiamo lavorando a una petizione specifica per la nostra regione, per chiedere con urgenza che la Regione e l’Assessore Guichardaz si attivino concretamente affinché venga organizzata una sessione di esami conclusivi entro il 30 giugno, riservata ai docenti valdostani.

Il nostro sconcerto cresce anche di fronte alle comunicazioni dell’Assessore, che – nei suoi interventi pubblici e in Consiglio Regionale – si è riferito unicamente ai vincitori di concorso, dimenticando del tutto gli idonei e tutti coloro che, pur non essendo vincitori, sono regolarmente iscritti ai percorsi abilitanti e, in base alla normativa vigente, devono completare la formazione per non trovarsi in grave svantaggio professionale.

A rendere la situazione ancora più iniqua, è il fatto che solo ai vincitori di concorso sia stato concesso un permesso studio di 50 ore. Tutti gli altri – idonei e non – non hanno ricevuto alcun tipo di agevolazione, pur affrontando lo stesso percorso formativo, con lo stesso carico di lavoro e le stesse difficoltà logistiche.
Si è parlato anche di una presunta “possibilità” di seguire le lezioni dall’Università della Valle d’Aosta, ma nella pratica si è trattato di una o due lezioni, solo per i vincitori un paio di classi di concorso, e non delle 78 ore in presenza richieste dal CIFIS e dall’Università di Torino (per i 36 CFU; In numero ancora maggiore per i 30 CFU, che dovevano seguire molte ore di tirocinio indiretto).

Attivarsi a maggio per dichiarare di “aver agevolato” i docenti è inaccettabile: appare come una mossa tardiva e poco credibile, l’ennesima presa in giro in un sistema che fa già acqua da tutte le parti. In tutto questo, vanno considerate anche le condizioni gravose in cui ci stiamo formando.

I corsisti del percorso da 36 CFU – tra cui molti di noi – stanno affrontando un impegno davvero pesante:

● oltre alle normali ore previste dal contratto scolastico;

● oltre alle 78 ore in presenza a Torino;

● oltre alle 60 ore online (il lunedì, giovedì e sabato pomeriggio);

● oltre al numero di esami da sostenere maggiori rispetto ad altre università private;

● oltre alle ore di tirocinio indiretto, devono svolgere 120 ore di tirocinio diretto.

Un carico complessivo massacrante, che ha obbligato molti a fare letteralmente i salti mortali per incastrare tutto, rinunciando al riposo, alla famiglia e, a volte, persino lasciando classi scoperte per potersi spostare più volte a settimana a Torino, con lunghi tragitti in auto e orari al limite della sostenibilità.
E ora? Dopo tutto questo sforzo, neppure la garanzia di finire in tempo per entrare in graduatoria?
Neppure la considerazione di essere messi nelle condizioni di completare il percorso con equità? A questo si aggiunge un aspetto fondamentale, troppo spesso ignorato: il nostro non è un lavoro d’ufficio.
Assentarci per andare a Torino implica non essere presenti in classe, e le ore perse con gli studenti non sono “recuperabili” il giorno dopo. Ogni giorno di lezione saltato per frequentare il corso si traduce in disagio concreto non solo per noi, ma per gli alunni che seguiamo, per le famiglie e per l’intero sistema scolastico. La ricaduta non è solo personale, ma educativa e collettiva. Ricordiamo, infine, che la Valle d’Aosta è stata l’unica regione a mantenere attive le graduatorie per gli idonei al concorso.

A settembre, quando si renderanno disponibili dei posti da assegnare in ruolo, molti candidati idonei non potranno essere assunti perché ancora non abilitati – non per propria responsabilità, ma per una grave mancanza di pianificazione da parte della Regione, dell’Università e del CIFIS.

In conclusione, chiediamo con forza:

● Una presa di posizione chiara, concreta e tempestiva da parte delle istituzioni valdostane;
● L’organizzazione di una sessione straordinaria di esami abilitanti entro il 30 giugno, riservata ai docenti valdostani;
● Un impegno istituzionale trasparente e rispettoso, che non ignori il sacrificio e la professionalità di chi da anni sostiene la scuola valdostana.

Noi docenti, spesso precari e sottopagati, siamo gli stessi che tengono in piedi il sistema scolastico. Meritiamo attenzione, rispetto e soluzioni, non slogan e promesse disattese.

Un gruppo di docenti valdostani iscritti ai percorsi abilitanti CIFIS – Università di Torino

3 risposte

  1. I percorsi abilitanti, così come da recente circolare ministeriale, si concluderanno il 9 agosto, dunque fino a quella data c’è tempo per portarlo a termine. E non vi lamentate che in altre sedi universitarie c’è gente che fa centinaia e centinaia di km perché proveniente da posti ben più lontani della tratta AO-TO, con un aumento esponenziale di tutte le difficoltà di gestione e organizzative evidenziate nella lettera , quindi vi dovete ritenere ancora dei privilegiati.

    1. No, i percorsi abilitanti non termineranno ad agosto, a Torino, come specificato nella lettera, si parla di terminare tra settembre e novembre.
      Certo, c’è sicuramente chi percorre più km, ma la nostra è stata l’unica regione a non attivare i percorsi abilitanti, non si è trattata di una scelta libera, bensì di una forzatura.

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