Scialpinismo con guida o maestro: limitazione priva di senso

La riflessione di una nostra lettrice sull'ordinanza del Presidente della Regione che impone l'accompagnamento di una guida o di un maestro per chi pratica scialpinismo.
I lettori di AostaSera
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Egregio Presidente della Regione Valle d’Aosta,

chi Le scrive è una valdostana amante della Montagna a 360 gradi.

Amo andare in Montagna in tutte le stagioni perché per me ritrovarmi immersa nella natura rappresenta linfa vitale, non potrei concepire la mia vita senza Montagna.

La Montagna è libertà, solitudine, fatica, contemplazione, è ritrovare se stessi. In Montagna ci sei solo Tu e la Natura, non ci sono orpelli.

Nella vita di tutti i giorni la maggior parte delle persone è continuamente alle prese con impegni, orari, lavoro, famiglia, mille cose da fare…la Montagna per alcune di queste persone rappresenta un momento in cui staccare da questa frenesia e rigenerarsi.

Ora, Lei si starà chiedendo perché Le scrivo. Mi rivolgo a Lei in merito all’ordinanza per cui lo scialpinismo in Valle d’Aosta possa essere praticato solo se accompagnati da una guida alpina o maestro di sci.

Sinceramente questa limitazione non ha nessun senso ed è discriminante nei confronti di chi ama la Montagna e pratica lo scialpinismo.

Io non ho nulla contro le guide alpine e maestri di sci, ci mancherebbe anzi rispetto la loro professionalità ed infatti ogni anno frequento un corso di scialpinismo per alzare sempre di più la mia asticella. Senza di loro non potrei effettuare salite e discese impegnative e sfidanti, ma vede avete introdotto questa ordinanza spiegando che in questo modo si dà lavoro a questa categoria di professionisti penalizzata dalla situazione che purtroppo ci troviamo a fronteggiare. Credo però che non si possa riversare sulla popolazione una mancanza da parte dello Stato. Se questi professionisti non possono lavorare non dobbiamo essere noi scialpinisti a metter mano alle nostre finanze.

Vede, Signor Presidente, non potete obbligare scialpinisti che praticano lo scialpinismo da decenni a rivolgersi a queste figure professionali per effettuare gite anche semplici perché così facendo screditate anche l’alta professionalità di queste figure. E’ vero che in montagna il pericolo zero non esiste ma è anche vero che gli scialpinisti non sono dei pazzi kamikaze a cui piace giocare alla roulette russa. Lo scialpinista, quello vero, è una persona a cui piace il silenzio, l’autenticità, la fatica e non ama di certo gli assembramenti.

L’altro motivo con cui avete motivato questa ordinanza è che con una guida alpina o maestro di sci gli incidenti dovrebbero ridursi.

Secondo il vostro ragionamento con un professionista della montagna ci dovrebbero essere meno chiamate al soccorso alpino e si potrebbero evitare ingressi in ospedale.

Anche qui non metto in discussione la professionalità di queste figure ma sia guide alpine che maestri di sci non sono immortali e infallibili…sono essere umani che possono anche sbagliare le loro valutazioni.

Se applicate questa regola per lo scialpinismo allora dovreste applicarlo a tutti gli ambiti della nostra vita perché secondo i dati ufficiali del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico CNSAS Anno di riferimento 2019 fra le attività delle persone che hanno richiesto soccorso a livello nazionale la più coinvolta è l’escursionismo con 4415 casi (43,8% del totale), seguono lo sci alpino e nordico (1602 casi), alpinismo (613 casi), mountain bike (571 casi) e scialpinismo (316 casi).

Mi risulta però che in Valle d’Aosta si possa praticare l’escursionismo invernale con le racchette da neve senza nessuna guida escursionistica e si possa andare in mountain bike senza nessun istruttore.

Nel 2019 inoltre in Valle d’Aosta ci sono stati 313 incidenti stradali con 438 feriti di cui 4 decessi però non ci avete limitato nella guida. Perché?

Nell’ultimo anno sono morte sempre in Valle d’Aosta 350 persone per cancro, eppure non avete limitato l’inquinamento atmosferico e non ci avete limitato nel fumo, nell’alcool e non ci obbligate ad avere un nutrizionista quando andiamo a fare la spesa, eppure si sa che l’alimentazione e lo stile di vita sono fattori molto importanti per la nostra salute.

Quando riapriranno le piscine inoltre ci dovremo aspettare l’obbligo ad iscriverci ad un corso con un istruttore di nuoto perché anche loro in questi mesi non hanno potuto lavorare?

Io proprio non vedo nessuna logica in questa ordinanza. Oltretutto la Valle d’Aosta è l’unica regione alpina ad applicarla, perché?

Perché volete passare il messaggio che lo scialpinismo sia un’attività estrema e pericolosa a prescindere?

Lo scialpinismo è una disciplina meravigliosa che deve essere praticata con prudenza ma liberamente perché la Montagna è il bene più prezioso che abbiamo e che ci rende persone LIBERE…

Michela Salvadori

0 risposte

  1. Trovo assurdo che solo su 3263 km² del globo sia necessario un TUTORE per poter utilizzare un certo tipo di attrezzatura – sci da alpinismo – .Utilizzando altre attrezzature – pedule o ciaspole non serve il TUTORE . Fare freeride salendo con ciaspole non ha limitazioni . le associazioni dei TUTORI si dicono estranee al provvedimento : buffo !?!? . Per coerenza legislativa mi aspetto la stessa linea di condotta nel prossimo futuro : uso di ramponi e/o inbragature solo sotto TUTELA e assoluto divieto di frequentare corde fisse in solitaria !!

  2. Brava Michela , la lettera è fatta molto bene. Con garbo e precisione fa capire che questa decisione del Presidente deve essere annullata. Nulla vieta ai professionisti di organizzare delle gite di gruppo a pagamento con più di un solo cliente, alle quali sicuramente molti di noi aderirebbero per il solo motivo di effettuare una gita in compagnia , con sicurezza e una spesa ragionevole. Se poi voglio fare quattro passi da solo con le pelli su un prato non ha senso essere sanzionati.

  3. Grande Michela, il tuo ragionamento non fa una grinza. Speriamo che il nostro presidente prenda atto dello sbaglio che ha fatto, forse spinto da chissà quali pressioni esterne e ponga rimedio al più presto a questa situazione. Anche perché l’ospedale ha superato in questi giorni il periodo più critico con la riduzione di ricoverati e pazienti in terapia intensiva.

  4. Certo, vivere comporta dei rischi. Guidare, andare in bicicletta, anche andare per strada a piedi, anche lo scialpinismo, che pratico anche io. La vita stessa è un rischio. Però non possiamo neppure non vivere piu’ per non rischiare, anche perchè fra l’altro eliminare qualsiasi rischio sarebbe impossibile.

  5. Condivido pienamente le osservazioni di cui sopra. Mi piacerebbe inoltre che tali osservazioni, come anche la petizione e la relativa raccolta firme in atto in questi giorni vengano anche divulgate tramite la rete televisiva pubblica locale.

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