Il Col de Joux come stazione sciistica è stato un’invenzione di un gruppo di appassionati, che negli anni ‘70 diedero a Saint-Vincent un nuovo impulso turistico sportivo. Grazie a quel piccolo impianto parecchie generazioni hanno imparato a sciare e si sono formati anche straordinari sciatori agonisti diventati poi maestri o allenatori; l’elenco sarebbe così lungo da occupare tutte le righe di questo spazio.
Con gli anni si sono susseguite gestioni più o meno oculate e interventi di ammodernamento più o meno riusciti, ma la stazione ha retto il colpo anche grazie alle iniezioni di denaro pubblico. Il dibattito sull’opportunità di mantenere aperto un servizio del genere c’è sempre stato e l’attuale sindaco tuonò già una ventina di anni fa di volerlo chiudere. Poi però lo stesso sindaco cambiò idea e scelse di sostituire il vecchio skilift con una seggiovia non all’avanguardia e di un produttore, Poma France, che all’epoca aveva i libri in tribunale.
Così come scelse, contro ogni logica, di allungare poco e inutilmente il tracciato in una zona ripidissima, difficile per i principianti e scomodissima da battere. Si realizzò anche l’impianto di innevamento con annesso laghetto, per fare il quale fu inspiegabilmente divorato mezzo parcheggio. A distanza di vent’anni il sindaco è di nuovo lo stesso e ha di nuovo cambiato idea e nonostante una petizione da migliaia di firme, vuole chiudere l’impianto, almeno per quanto concerne “lo sci tradizionale”. Cosa voglia dire lo sa solo l’onniscente Mario Borgio espertissimo di tutto e dunque anche di sport invernali.
Con la fine del 2019 scade la gestione del triennio che è partita con un bando ridicolo ed è finita come tutti ci aspettavamo, con la chiusura di tre quarti di piste e la conseguente morte dello sci al Col de Joux.
Basti dire che per la prima volta in trent’anni non si è svolto il corso di sci delle scuole elementari. Le temperature per innevare artificialmente ci sono state, tanto che alle stesse quote l’hanno fatto tutti, ma se un appalto dà più vantaggi a non sparare va da sé che non si faccia. A pensar male sembra tutto pianificato per rompere il giocattolo e poter dire “Avete visto? Non si può tenere
aperto”. Ma alla fine, paragonando l’ultimo triennio al triennio precedente come sono i conti?
Un piccolissimo risparmio a fronte di un enorme vuoto. Vuoto come il cassetto delle idee di questa Amministrazione.
Jean Gasperi
Saint-Vincent (AO)
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Bravissimo Jean, a mio avviso hai azzeccato in pieno. Aggiungo una cosa, sempre per non pensare male: Le uniche due località che non hanno prodotto neve, anche se a quote più alte di altre sono state il Col de Joux e Valgrisenche. Guarda caso sono le due località che hanno avuto negli ultimi anni lo stesso gestore, fatevi delle domande!!!!