Settimane a farsi vedere nei dehors del centro, ad elargire calorosi sorrisi e strette di mano per elemosinare i voti necessari a scongiurare il pericolo di finire nelle mani del monarchico, e poi la prima delibera della nuova giunta (con la “g” minuscola) consiste nell’aumentarsi lo stipendio.
Da cittadino, sono indignato della bassezza con cui ancora nel 2025 si fa “politica”, intesa soltanto come l’ambizione ad entrare a far parte di una casta di privilegiati che mangia alle spalle di chi lavora per davvero e per guadagnare deve sudare. Lo trovo vergognoso – anzi vomitevole – irrispettoso e offensivo, o più semplicemente illegale.
A fronte di tasse, tributi e gabelle sempre più onerose per servizi sempre più scadenti, per arricchirsi senza fatica basta farsi eleggere in un qualunque consiglio comunale e il gioco è fatto!
Da contribuente non intendo più spendere un centesimo per pagare il parcheggio nella città in cui risiedo, o per pagare la TARI, o quant’altro, visto che i soldi per ottenere determinati servizi (di istruzione e sanità non parlo nemmeno…) li ho già versati, ed in considerazione del fatto che se avanzano soldi pubblici a sufficienza per riempire le tasche degli eletti, allora evidentemente tutti i servizi di cui la comunità ha bisogno dovrebbero essere stati già soddisfatti in maniera efficiente. Siccome non mi sembra che la realtà sia questa, la prossima volta che sentirò dire che “per attivare o migliorare un determinato servizio mancano i fondi”, o che “le tariffe quest’anno hanno subito un aggiornamento”, o roba del genere, mi rifiuterò di pagare una seconda volta e chiederò a gran voce che chi si è intascato i soldi di noi cittadini restituisca il maltorto e utilizzi il denaro pubblico per gli scopi cui dovrebbe essere destinato.
Ricordando ai nostri paladini che l’Italia è (ancora per poco) una democrazia e che i rappresentanti eletti nelle Pubblica Amministrazione sono, per l’appunto, rappresentanti, e non titolari di diritti che appartengono al popolo, vi invito a riflettere e vi auguro che i vostri figli subiscano quello che voi fate subire ai vostri elettori, nonché datori di lavoro e finanziatori.
Hamish NANIA
2 risposte
La separazione fra amministratori e amministrati è ormai totale. Il continuo saccheggio dei soldi pubblici (pressione fiscale oscena!) con la contemporanea demolizione dei servizi è oramai insostenibile. E dobbiamo anche subire l’ipocrisia radical-chic con la sua retorica sul “bene comune”, “casa comune” e “lo stato siamo noi” (in effetti lo stato sono loro che succhiano e ridono). Questo disgraziato paese finirà male grazie a gente così.
E del compenso dei consiglieri comunali che non si capisce cosa facciano, vogliamo parlare?