“Joker: folie à deux”, i volti della follia prima di Joaquin Phoenix e Lady Gaga

In questa puntata individuale, Chiara Zoja propone un percorso alla scoperta degli attori e delle attrici che hanno dato vita ai celebri villain Joker e Harley Quinn, prima di Joaquin Phoenix e Lady Gaga in Joker: Folie à Deux, l’attesissimo sequel di Todd Phillips.
Joker folie a deux di Todd Phillips
Incontri ravvicinati con AIACE

È arrivato il 2 ottobre nelle sale italiane Joker: Folie à Deux, l’attesissimo sequel sempre diretto da Todd Phillips che ha debuttato al Festival di Venezia 2024. Dopo un’accoglienza abbastanza fredda e divisiva da parte della critica, il film ha scatenato un ampio dibattito tra gli appassionati del personaggio, in particolare tra i sostenitori del primo capitolo, Joker, che nel 2020 è valso a Joaquin Phoenix il premio Oscar come miglior attore protagonista. Il secondo film si distacca dal primo con una contaminazione di registri e con l’aggiunta di un nuovo personaggio centrale, Lee Quinzel, una nuova incarnazione di Harley Quinn interpretata da Lady Gaga.

Se già in Joker la musica spesso giocava un ruolo cardine, con brani come That’s Life diventati emblematici, nel sequel ciò viene portato ad un altro livello abbracciando il genere del musical. Infatti, le performance musicali si trasformano in occasioni per esprimere la realtà allucinata di Arthur Fleck e della sua partner. Come suggerisce il titolo, il film sviluppa la loro storia d’amore, una dinamica folle e tossica, in cui Arthur trova in qualche modo conforto dalla solitudine del manicomio. La narrazione prende proprio il via nell’Arkham Asylum, dove Joker è stato rinchiuso alla fine del primo film e dove trascorre le sue giornate in attesa del processo, subendo continui maltrattamenti. Lee Quinzel è ossessionata dal suo mito, è affascinata dal suo alter ego, dal clown criminale. Già nel trailer ufficiale rilasciato a luglio, possiamo vedere come il primo incontro avvenga tra i corridoi del celebre manicomio di Gotham.

Joker: Folie à Deux ha ottenuto un punteggio alquanto basso su piattaforme come Rotten Tomatoes, con solo una parte del pubblico che ha apprezzato la scelta del musical. Alcuni critici hanno riconosciuto nel film il tentativo da parte del regista Todd Phillips di autosabotarsi, di giocare al pubblico uno scherzo degno di Joker. Le interpretazioni possono essere varie ma, sicuramente, assistiamo a una decostruzione del personaggio, sempre al confine tra follia, disperazione e umanità. Ed è proprio spaziando tra le sfumature di queste emozioni che Joaquin Phoenix fa emergere le sue grandi capacità attoriali, già evidenti nel primo capitolo.

Il suo Joker è innanzitutto un uomo disadattato, messo da parte e condannato dalla società, che per far sentire la sua voce veste i panni e porta il trucco del clown. L’attore nello specifico ha raccontato di aver studiato il comportamento delle persone affette da un disturbo che le fa ridere in modo incontrollato, la stessa patologia che colpisce il personaggio e che contribuisce a isolarlo. Ciò, insieme al disturbo narcisistico di personalità con deliri psicotici, definisce il quadro di Arthur. In questo senso, Phoenix mantiene la sua forza drammatica nel sequel, portando una sfumatura di brutale follia anche nelle parti musicali. Contribuisce a sottolinearlo una fotografia raffinata, che gioca tanto sui contrasti di luce e buio quanto sull’utilizzo di colori sgargianti, che irrompono nel grigio di Gotham.

Al suo fianco c’è Lady Gaga, in una versione inedita di Harley Quinn, qui chiamata con il nome allusivo Lee Quinzel. Ormai da alcuni anni, con film come A Star Is Born e House of Gucci, l’artista sta dimostrando il suo talento da attrice, oltre ai successi mondiali ottenuti come cantante. Come da tradizione nei fumetti della DC Comics, il suo personaggio incontra Joker all’Arkham Asylum, questa volta anche lei come paziente. Ancora, Todd Phillips porta in scena una patologia psichiatrica caratterizzata dal trasferimento di un quadro delirante da un paziente, il partner dominante, all’altro, il partner sottomesso.

È quello che accade ad Arthur e Lee, segnando l’inizio della trasformazione della donna. Il protagonista indiscusso di Joker: Folie à deux è il personaggio di Joaquin Phoenix, ma nelle scene dedicate esclusivamente a Lee – non troppo numerose – scopriamo un nuovo volto della celebre villain, decisamente dark e ossessivo. L’iconografia del trucco e degli abiti, già chiara nei trailer e nelle immagini promozionali, cita con finezza Harley Quinn. E, senza dubbio, nelle performance musicali l’interpretazione di Lady Gaga trova lo spazio ideale per esprimersi.

A partire da questa attesissima nuova uscita e dal dibattito che ha scatenato, ripercorriamo quindi le storie degli attori e delle attrici che hanno preceduto Joaquin Phoenix e Lady Gaga nell’interpretare i due celebri cattivi, Joker e Harley Quinn, incarnando sullo schermo la loro follia.

Prima di Joaquin Phoenix, cinque interpretazioni di Joker

Joker a.k.a. Arthur Fleck, forse il villain più iconico dell’universo DC Comics, ha fatto la sua prima comparsa tra le pagine di Batman – Volume 1, nel 1940. Con il suo abito viola acceso, l’incarnato pallidissimo in contrasto con i capelli verde smeraldo e soprattutto  con un sorriso smagliante quanto diabolico, il personaggio si è subito affermato come la nemesi perfetta del Cavaliere Oscuro, capace di terrorizzare Gotham City con i suoi inquietanti trucchi da clown. Dobbiamo però aspettare qualche decennio prima di assistere alla prima versione cinematografica di Joker: il villain debutta sul piccolo schermo nel 1966 nella serie Batman, dove l’eroe titolare è interpretato da Adam West. In quel periodo, in realtà, nei fumetti DC il personaggio appariva più come un burlone che come un assassino psicopatico, in seguito a controversie legate al contenuto giudicato eccessivamente violento e immorale. In questa linea,  quindi, Caesar Romero ha portato sullo schermo una versione di Joker assai innocua e divertente, entrando nell’immaginario comune con le sue tinte sgargianti.

Batman di Tim Burton ()
Batman di Tim Burton (1989)

Dopo Romero, è stato il turno di Jack Nicholson nel Batman di Tim Burton. Celebre per le sue interpretazioni disturbanti in pellicole come Shining e Qualcuno volò sul nido del cuculo, l’attore fu la prima scelta dei produttori e del creatore del personaggio, il fumettista Bob Kane, che in un’intervista ha rivelato che il volto di Nicholson era quello che più si avvicinava alla sua idea del personaggio. Nel film del 1989 diretto da Tim Burton, è innegabile che Joker abbia rubato la scena al protagonista interpretato da Michael Keaton, anche se è stato destinato a non tornare nei capitoli successivi della saga. Oltre a queste prime due interpretazioni di Joker live-action, non possiamo dimenticare la versione offerta dalla serie animata del 1992, dove il Clown Principe del Crimine è doppiato da Mark Hamill. Fino al 2003 l’attore reso celebre da Star Wars ha continuato a doppiare il personaggio, dandogli una patina di follia unica con la sua voce. Hamill, inoltre, ha fatto un fugace cameo nei panni del personaggio nella serie TV live-action del 2002, Birds of Prey.

L’immagine che oggi abbiamo di Joker come violento genio del caos, come folle criminale dalla psicologia contorta, è indissolubilmente legata all’interpretazione offerta da Heath Ledger ne Il Cavaliere Oscuro del 2008. Diretto da Christopher Nolan, l’attore ha portato a nuovi livelli l’approfondimento interiore del personaggio e, di conseguenza, anche la sua drammaticità. Pur mantenendo sostanzialmente l’iconografia classica, il Joker di Heath Ledger tende alla verosimiglianza, cominciando un percorso che sarà poi coronato da Joaquin Phoenix e Todd Phillips. È emblematico di questa versione del villain il suo sorriso fisso: la smorfia sorridente impressa sul volto del personaggio non è altro che una cicatrice, retaggio della sua infanzia difficile. Questa interpretazione è valsa a Heath Ledger il premio Oscar come miglior attore non protagonista, attribuito postumo dopo la sua morte nel 2008.

Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan
Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan

Il 2016 ha segnato una pagina meno fortunata della storia di Joker sul grande schermo, con il ritorno del villain in Suicide Squad di David Ayer, all’interno della continuità narrativa del DC Extended Universe. Il Clown Principe del Crimine di Jared Leto assomiglia molto a un gangster assetato di ricchezza, scelta non particolarmente apprezzata dal pubblico e dalla critica.

Harley Quinn, da folle partner di Joker a (anti)eroina queer

Se Joker era destinato fin dal principio a diventare la nemesi di Batman, lo stesso non si può dire di Harley Quinn. Creata da Paul Dini e Bruce Timm, la villain è nata per una semplice e veloce gag nella serie animata del 1992, dove la scagnozza di Joker doveva spuntare fuori da una torta. Gli sceneggiatori hanno raccontato che per rappresentarla si sono ispirati all’attrice Arleen Sorkin nella soap opera I giorni della nostra vita, con particolare riferimento a una scena onirica in cui indossa un costume da giullare. È proprio questa l’iconografia di Harley Quinn, la regina di quadri nel gioco delle carte accanto al suo giullare, inseparabile dal suo abito rosso e nero con tanto di campanelli sul copricapo. La stessa  Arleen Sorkin le ha poi prestato la voce, dandole un tono tra il folle e l’infantile. La villain è destinata a tornare in vari episodi della serie Batman, per poi sbarcare nei fumetti con Batman: Amore Folle del 1994. Così cominciamo a scoprire le origini del personaggio, il cui vero nome è Harleen Quinzel. Lavorava come dottoressa al manicomio di Arkham quando Joker è stato internato: il Clown Principe del Crimine non ha impiegato molto tempo a sedurla ed a portarla dalla sua parte, dando così origine alla coppia di super criminali più temuta di Gotham.

Negli anni successivi, il personaggio ha continuato a svilupparsi ed a approfondire la sua relazione con Joker in vari film e serie animate, fino ad arrivare al suo debutto live-action sul piccolo schermo nel 2002. Infatti, in Birds of Prey Mia Sara veste i panni di Harleen Quinzel, instabile psichiatra assetata di potere: non si tratta, però, di un capitolo destinato a segnare particolarmente la storia del personaggio, siccome la serie è stata cancellata dopo la prima stagione e non ha potuto sviluppare l’arco narrativo della villain, che peraltro non vediamo mai con indosso l’iconico costume. Un’altra occasione sfiorata per Harley Quinn di prendere piede in live-action si è presentata nella serie TV Arrow, che ha introdotto la sua versione della Squadra Suicida durante la seconda stagione, in onda tra il 2015 e il 2016. La supercriminale ha fatto un breve cameo di spalle mentre la si sente ridere alla pazzia, rinchiusa in una cella di massima sicurezza, ma il personaggio non è tornato negli episodi successivi come previsto originariamente. Si volevano evitare sovrapposizioni di uscite, infatti Warner Bros e DC Comics avevano altri piani per Harley Quinn.

Suicide Squad di David Ayer è stato un film molto discusso e criticato in termini di stile e narrazione, ma sicuramente ha avuto il merito di condurre Harley Quinn alla ribalta, con un’interpretazione live-action memorabile. La super criminale portata in scena da Margot Robbie appare diversa dalla versione originale della serie animata e dei fumetti, ha un aspetto più pop e sregolato. Due codini colorati di rosa e d’azzurro, la pelle bianchissima costellata di tatuaggi e un paio di calze a rete sostituiscono l’abito da giullare, come desiderato dall’attrice stessa. Oltre all’outfit da eccentrica criminale di strada, Margot Robbie ha approfondito la psicologia del personaggio, concentrandosi in particolare sul suo rapporto di dipendenza e amore tossico con Joker, interpretato da Jared Leto. Il film ripercorre le origini della loro relazione, mostrando come l’innocente dottoressa Harleen Quinzel abbia deciso di buttarsi in una vasca piena d’acido insieme al suo ex paziente, travolta da un amore folle per lui. Insieme al Deadshot di Will Smith, la villain di Margot Robbie ruba indubbiamente la scena nel corso della storia, con la sua capacità di passare in un istante da un siparietto dissacrante alla disperazione più pazza.

Non più in coppia con Jared Leto, l’attrice appare ancora nei panni di Harley Quinn all’interno del DC Extended Universe. Nel 2020 esce al cinema Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn di Cathy Yan, che come suggerisce il titolo propone una narrazione più leggera e scanzonata del personaggio. La supercriminale, infatti, ha concluso la sua relazione con Joker e con il suo nuovo look, che prevede capelli corti e tante paillettes, è pronta a lasciarsi il passato alle spalle dedicandosi a una serie di avventure e bravate in compagnia di Black Canary, la Cacciatrice e la detective Renee Montoya. Nel 2021, vediamo un’interpretazione di Margot Robbie ancora diversa nel film The Suicide Squad diretto da James Gunn. Il regista porta il suo immaginario trash e cruento nell’Universo DC: Harley Quinn non perde di certo la sua verve comica, ma ne scopriamo anche un lato più seducente e drammatico. Inoltre, tornano i suoi colori classici, non solo i suoi abiti ma anche i suoi codini sono tinti di rosso e nero, con un outfit in pelle che cita apertamente l’iconografia della regina di quadri.

Come abbiamo visto, l’animazione è il campo che ha visto la nascita di Harley Quinn e ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del personaggio, ma è anche l’ambito che oggi ne offre una versione molto aggiornata rispetto ai fumetti DC. Nella serie Harley Quinn, in onda dal 2019, la protagonista titolare ha deciso di abbandonare la vita da criminale con Joker, per inseguire il suo sogno d’amore con Poison Ivy, la villain capace di controllare la vegetazione. Pur sempre caratterizzata da un’ironia dissacrante e una tendenza al caos, Harley Quinn non rappresenta più una vera minaccia per Gotham: al centro della narrazione spiccano soprattutto le sfide che lei e Poison Ivy devono affrontare come coppia, mantenendo un tono leggero e quasi fiabesco. La serie animata non è ancora arrivata in Italia, ma il pubblico ha potuto conoscere questa versione del personaggio tramite alcuni albi a fumetti, in particolare le uscite annuali del DC Pride.

Oltre Arthur Fleck e Harleen Quinzel, gli altri volti della follia

Oltre alle loro rappresentazioni cinematografiche più fedeli, Joker e Harley Quinn hanno ispirato diversi personaggi all’interno dell’Universo DC e non solo. Infatti, in alcuni casi, non sono Arthur Fleck o Harleen Quinzel ad assumere le sembianze dei due supercriminali. Ciò chiaramente non stupisce in un universo espanso e transmediale come quello creato dalla DC Comics, caratterizzato da continui intrecci di trame e camei. Invece, all’infuori del genere supereroistico, una delle interpretazioni più note ispirate a Joker è sicuramente quella di Bill Skarsgård nei due capitoli di It diretti da Andy Muschietti, usciti nel 2017 e 2019. L’attore ha raccontato che per rappresentare il diabolico clown si è ispirato a Heath Ledger, soprattutto con l’obiettivo di rendere terrificante l’aspetto farsesco di un pagliaccio.

Tornando all’Universo DC, una delle serie TV live-action che offrono uno sguardo originale sui villain, in particolare su Joker, è senza dubbio Batwoman, in onda dal 2019 al 2022. In una Gotham abbandonata da Batman, la giovane imprenditrice e attivista queer Kate Kane decide di scendere in campo per proteggere la città, diventando la vigilante nota come Batwoman. La serie investe molto sulla rappresentazione sia della comunità LGBT+ che delle persone afroamericane: proprio con questa sensibilità, molti personaggi classici del canone DC sono stati rielaborati e riproposti in una nuova chiave. Ad esempio, la stagione finale vede il debutto del primo Joker nero, interpretato da Nick Creegan. La sua vera identità è Marquis Jet, un ragazzo ricco e popolare, che da bambino ha subito un pesante trauma inflitto dal Joker originale e, che nel corso della storia, svela quanto ciò abbia segnato la sua psiche, fino a voler emulare con violenza lo storico villain.

Rachel Skarsten in Batwoman / Kimberley French/The CW
Rachel Skarsten in Batwoman / Kimberley French/The CW

Ma è un’altra la vera nemesi di Batwoman, che spesso viene paragonata a Joker per il tipo di legame esclusivo che crea con la protagonista, oltre che per una buona dose di follia. In una lotta al crimine tutta al femminile, Alice rappresenta per Batwoman ciò che Joker rappresentava per Batman, forse anche qualcosa di più. Infatti, le due sono sorelle gemelle, separate da un incidente in macchina quando erano ragazzine. Come nel caso di Arthur Fleck, anche per Alice la pazzia è frutto di una gioventù di emarginazione e abbandono, in seguito alla quale si diverte a terrorizzare Gotham con un immancabile sorriso disegnato sul volto. Interpretata da Rachel Skarsten, la villain si presenta con un look eccentrico e retrò, con i capelli biondo platino e i guantini di pizzo bianco contrastati dallo smalto rosso. Si ispira ad Alice nel Paese delle Meraviglie, perché è convinta di vivere in un mondo dove sono tutti matti, con un’attitudine che oscilla continuamente tra sprazzi di dissacrante ironia e scene di cruenta spietatezza. Non mancano di certo i punti in comune anche con Harley Quinn, nella rappresentazione iconografica quanto nella personalità eccentrica, ma per Alice anche i momenti più spensierati e leggeri sono sempre destinati a cadere nella tragicità. Rachel Skarsten e la showrunner Caroline Dries hanno scelto, infatti, di approfondire l’altra faccia della medaglia rispetto al comportamento folle e stravagante della villain, ovvero l’assoluta disperazione e la solitudine in cui getta il disagio mentale.

Un’altra serie che propone un punto di vista diverso sui celebri supercriminali è sicuramente Gotham, in onda dal 2014 al 2019. Ambientata prima dell’ascesa di Batman, quando Bruce Wayne era un ragazzino che aveva appena perso i genitori in una rapina finita male, la storia porta alla luce alcune particolari versioni di storici villain della DC Comics, come Pinguino e l’Enigmista. Nella serie non è Arthur Fleck a indossare i panni di Joker, ma Jeremiah Valeska, interpretato da Cameron Monaghan. Proprio come nel corso delle stagioni vediamo il percorso di Bruce Wayne per diventare il Cavaliere Oscuro, così assistiamo anche alla trasformazione di Jeremiah nel Clown Principe del Crimine. Il personaggio è cresciuto in un circo ed è stato segnato dal comportamento squilibrato del fratello gemello Jerome, che con un gas ha alterato il suo volto, rendendo la pelle pallidissima e le labbra rosse come il trucco di un pagliaccio. Questo ha sancito anche la sua totale perdita di senno, oltre che la nascita di un’ossessione per Bruce Wayne, che ritiene uno spirito affine. Proprio come il Joker originale, cade in una vasca di acidi da cui esce sfigurato e viene poi rinchiuso nel manicomio di Arkham. Una volta evaso, assume definitivamente l’aspetto del celebre villain, continuamente in preda di una risata isterica.

di Chiara Zoja 

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