Oggi conosceremo l’importanza della respirazione per raggiungere uno stato di benessere emotivo e per fronteggiare al meglio i momenti di stress.
Il respiro è una risposta fisiologica involontaria, è automatica e lo facciamo senza pensarci. Se proviamo a trattenerlo, arriveremo ad un certo punto che il nostro cervello ci impedirà di farlo, anche contro la nostra volontà. Mente e corpo sono strettamente correlati, basti pensare a come il respiro cambia nel ritmo, nella durata e nell’ampiezza nel momento in cui proviamo un’emozione spiacevole come la rabbia, l’ansia o la tristezza.
Un modo semplice ed estremamente efficace per riuscire a gestire gli stati emotivi, riducendone quindi l’intensità e favorendo l’autocontrollo sui comportamenti, è proprio attraverso l’atto respiratorio.
Un respiro a livello diaframmatico, lento e regolare riduce il battito cardiaco, favorisce la vasodilatazione, aumenta l’ossigenazione in tutto il corpo, cervello compreso, ed aumenta la variabilità cardiaca, indice di salute cardiocircolatoria.
Quando riusciamo ad essere consapevoli di provare uno stato emotivo negativo, sarebbe utile fermarsi e fare alcuni respiri lenti e profondi. All’inizio è difficile, ma con la pratica diventa una sana abitudine, infatti, in modo volontario noi possiamo modificarne la cadenza. Una respirazione corretta agisce sul nervo vago, X nervo cranico di fondamentale importanza per il proprio benessere, in quanto agisce a livello di Sistema Nervoso Autonomo. Il nervo vago interviene in diverse funzioni: facilita la digestione, favorisce il rilassamento muscolare riducendo la tensione fisica, aiuta a ridurre la pressione, migliora la postura, induce uno stato di calma e prontezza, migliora la qualità del sonno, favorisce una sessualità ludica.
Una corretta respirazione ottimizza la salute. Il respiro è ciò che permette al corpo e alla mente di connettersi ed è alla base della salute psicofisica.
Il suo meccanismo è un qualcosa di meravigliosamente potente ed affascinate, basti pensare come ad ogni inalazione il battito cardiaco aumenta di frequenza e ad ogni esalazione questo diminuisce. Modificando il nostro modo di respirare è possibile passare da uno stato di stress ad uno stato di calma e da uno stato di apatia ad uno stato di vitalità.
Esistono diversi tipi di training per apprendere una respirazione corretta e funzionale, che possono essere fatti attraverso apparecchiature specifiche come il Biofeedback. Si tratta di uno strumento psicofisiologico attraverso il quale la persona può apprendere sia una respirazione corretta, sia una respirazione specifica, cadenzata e controllata per agire direttamente sul Sistema Nervoso Autonomo. In quest’ultimo caso i training hanno come obiettivo il recupero fisiologico dell’organismo, utili quando sono presenti carichi di stress elevato o quando è necessario il miglioramento delle prestazioni umane.
Il Biofeedback permette anche la misura della variabilità cardiaca (HRV), indice di salute cardiocircolatoria: più è alto il suo valore più la persona si trova in una condizione fisica ottimale.
Numerose ricerche rilevano come l’aumento dell’HRV è associato a miglioramenti dell’ipertensione, della sindrome dell’intestino irritabile, della fibromialgia, della depressione clinica e dell’ansia.
I training possono durare dalle 10 alle 15 sedute.
Quando si vuole iniziare autonomamente a lavorare sulla respirazione per ridurre lo stato di stress, è necessario come prima cosa apprendere a respirare col diaframma, muscolo che divide la cavità toracica da quella addominale. Quando il respiro è diaframmatico permettiamo ai polmoni di riempirsi completamente e questo agevola l’ossigenazione di tutto il corpo. È possibile renderci conto se stiamo utilizzando questo muscolo, perché la pancia si gonfia quando inspiriamo e si sgonfia quando espiriamo.
Prendi consapevolezza del tuo respiro e utilizzalo per iniziare a prenderti cura di te.
Per ulteriori informazioni:
Nicoletta Savoye
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