La cefalea è un disturbo che spesso cattura il mio interesse, infatti le persone che presentano difficoltà nella gestione dell’ansia, dello stress o che presentano sintomi depressivi o anche semplicemente stanno attraversando un momento delicato della loro vita, lamentano questo tipo di dolore. Per questo motivo una parte della terapia viene dedicata al suo trattamento, che consiste nell’insegnare alla persona, attraverso lo strumento psicofisiologico detto Biofeedback, a percepire la tensione muscolare, involontaria ed inconsapevole, e a distenderla.
Ma perché questa connessione tra tale disturbo e il disagio emotivo? La causa è determinata dalla naturale risposta di “attacco e fuga” che il nostro organismo mette in atto di fronte ad una percezione di pericolo. Provate a pensare a quando vi trovate ad affrontare una situazione quotidiana complessa, come per esempio una discussione o quando dovete affrontare un esame o semplicemente quando avete un pensiero ansioso e non riuscite a sbarazzarvene. Ogni qualvolta ci troviamo in una condizione sopra descritta, diverse parti del nostro corpo vengono contratte, si tratta di una contrazione minima, quasi impercettibile, e quando proviamo dolore è quando questi stati mentali, legati alla preoccupazione, si sono prolungati nel tempo.
La cefalea di tipo tensivo è la più comune, in quanto è stimato che ne soffriamo tutti almeno una volta nella vita. Si tratta di un dolore insistente e costrittivo che può avere un’intensità molto variabile. Le aree maggiormente coinvolte sono le aree frontale e temporale. È possibile che questo “mal di testa” sia accompagnato da fastidio al collo, alle spalle, alla mandibola o ad altri muscoli del viso.
Quando si tratta una cefalea è necessario individuare i fattori che la determinano, tra i più comuni si annoverano:
– Lo stress e la permanenza di emozioni spiacevoli come ansia, rabbia, tristezza
– Privazione di sonno
– Posture anomale, dovute a posizioni errate, esempio tensioni in seguito ad ore seduti davanti ad un computer
– Orari irregolari del pasto e pasti assunti frettolosamente
Nonostante gli eccessivi livelli di tensione muscolare possano incidere sulla cefalea, esiste in realtà un’altra causa importante, ed è l’elevata sensibilità al dolore. La persona entra in una strada senza via di uscita, in quanto già il dolore stesso crea contrazione.
Quando la persona necessita di un trattamento specifico legato alle tensioni muscolari dovute allo stress della vita quotidiana, insieme viene fatta una valutazione specifica per individuare le cause che scatenano il dolore e le cause che determinano un innalzamento della contrazione. Successivamente si lavora con il Biofeedback per riconoscere, quanto prima, gli incrementi di tensione e quindi saper come fare per ridurla.
A fine di un buon esito del trattamento, ritengo necessario una buona psicoeducazione sul funzionamento del sistema umano, in modo che la persona apprenda a capire come gli stati mentali possano incidere sullo stato di salute e di conseguenza a come modificarli. Fondamentale è associare al trattamento un training specifico sulla respirazione. La respirazione oltre ad incidere sul rilassamento muscolare, agisce sul sistema nervoso autonomo, aiutando l’organismo a diventare più adattabile e meno vulnerabile.
Con una buona valutazione dei fenomeni stressanti e alcune sedute di Biofeedback, la persona può apprendere ad assumere un ruolo attivo nella gestione di questo stato psicofisiologico debilitante e demotivante che incide sulla qualità della vita.
Per ulteriori informazioni:
Nicoletta Savoye
Riceve su appuntamento in località Amerique, 9 Quart
Una risposta
Molto interessanti grazie per pubblicarli…