Dalla Superluna alle nubi stellari: ecco cosa ci riserva il cielo di luglio

Tutti gli eventi astronomici del mese di luglio 2022 spiegati dai ricercatori dell'Osservatorio astronomico regionale
La nebulosa M16. Ripresa dallo Schulman Telescope (apertura 800 mm) at the Mount Lemmon SkyCenter. Credit: Adam Block/Mount Lemmon SkyCenter/University of Arizona
Un, due, tre stella!

Cosa ci riserva il cielo nel mese di luglio? A spiegarcelo sono Paolo Recaldini, Andrea Bernagozzi e Davide Cenadelli nel consueto appuntamento con la rubrica “Un, due, tre stella!”.

Le fasi della Luna
Primo quarto il 7 luglio, Luna Piena, anzi… Superluna il 13, Ultimo quarto il 20 luglio, Luna Nuova il 28 luglio.

La Superluna
 Il nostro satellite nell’orbitare attorno alla Terra sulla sua orbita ellittica, si trova a una distanza variabile tra circa 356.355 km (quando la Luna è al perigeo, il punto della sua orbita alla minima distanza dalla Terra) e 404.042 km (quando è all’apogeo, più lontana da noi).

La Superluna (o Super Luna) è la Luna piena che avviene in prossimità del perigeo. Il 13 luglio alle 20.38 di tempo civile in Italia, quando si verificherà la fase piena, il nostro satellite sarà alla distanza di 357.418 km, una distanza alquanto esigua, quindi una bella Superluna.

I pianeti ritornano visibili
Nelle tiepide notti di luglio il primo dei pianeti visibili a occhio nudo a farsi vedere è Saturno, che a inizio mese spunta all’orizzonte sudest, nella costellazione del Capricorno, attorno alle 23.00, risultando però meglio visibile dopo la mezzanotte, quando raggiungerà un’altezza di almeno una decina di gradi. 

A seguire il pianeta inanellato Giove sorge un’ora più tardi, nella costellazione della Balena. Poco prima delle 3.00, Marte fa capolino all’orizzonte est, visibile come un brillante punto di colore rosso ruggine nella costellazione dei Pesci da cui a partire dal giorno 10 si sposterà nel vicino Ariete. Infine, attorno alle 4.30, con il cielo che comincia a schiarire, Venere si mostra tra le lunghe corna del Toro

Oltre a questi pianeti, nella stessa area di cielo si troverà anche Urano (prossimo a Marte), e Nettuno, tra Saturno, a una dozzina di gradi a ovest di Giove. Ricordiamo che Urano è quasi invisibile a occhio nudo e Nettuno osservabile solo con un telescopio.

Dal giorno 16 la Luna avvicinerà il sestetto di pianeti creando una serie di configurazioni spettacolari. Il giorno 19 il nostro satellite sarà in congiunzione stretta con Giove, poi il 21 si avvicinerà a Marte. Infine il 26 la Luna, ridotta a una sottilissima falce, con il resto del disco debolmente visibile (la famosa luce cinerea) sarà a circa di 6 gradi a nord di Venere.

Mercurio sarà praticamente inosservabile per tutto il mese, essendo sempre angolarmente vicino al Sole. 

La spettacolare configurazione dei pianeti con la Luna in congiunzione con Giove attorno alle 5.00 del 19 luglio 2022. Immagine generata con il software Stellarium (http://stellarium.org)
La spettacolare configurazione dei pianeti con la Luna in congiunzione con Giove attorno alle 5.00 del 19 luglio 2022. Immagine generata con il software Stellarium (http://stellarium.org)

Il massimo delle Delta Aquaridi
Intorno al 30 di questo mese si verifica il picco di attività dello sciame di meteore prodotte dalle polveri lasciate nello spazio vicino all’orbita terrestre dalla cometa 96/P Maccholz (o forse da una o più comete delle famiglie di Marsden e Kracht). 

Dei due sciami distinti, le Sud Delta Aquaridi e le Nord Delta Aquaridi, di cui il primo è più facile da osservare.

Quest’anno il disturbo lunare sarà praticamente assente, per cui potrebbero essere visibili fino a 20-25 meteore all’ora, specialmente dalla mezzanotte in poi.

La costellazione dello scorpione. Credit: Torsten Bronger., CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons
La costellazione dello scorpione. Credit: Torsten Bronger., CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

La costellazione del mese: lo Scorpione
 Attorno alle 22.30, mentre il crepuscolo sfuma nell’oscurità della notte, a sud occhieggia Antares, la supergigante rossa al centro della costellazione dello Scorpione. Nella cultura babilonese l’espressione che rappresentava questa stella era GABA GIR.TAB, ossia “il petto dello Scorpione”, e così venne definita anche nella tradizione araba.

In greco Antares significa “la rivale di Ares”, in quanto a volte il suo splendore rossastro sembra rivaleggiare con quello di Marte (di cui Ares è il nome greco).

Questa stella, la quindicesima più brillante del cielo, è enorme: se si trovasse al centro del nostro Sistema Solare i suoi strati gassosi più esterni si troverebbero tra l’orbita di Marte e quella di Giove! Pur avendo un’età di una decina di milioni di anni, si sta già avviando verso le fasi finali della sua evoluzione, che entro pochi milioni di anni culminerà in un’esplosione di supernova.

Al di là di questi scenari… apocalittici, Antares è un’interessantissima stella doppia: la compagna, Antares B, è una stella di colore azzurro e di luminosità decisamente inferiore, il che rende assai ardua la sua osservazione con piccoli telescopi, in quanto la sua luce è sovrastata dallo splendore della supergigante.

La coppia Antares A + B dista da noi circa 550 anni luce e le due sono separate da 550 Unità Astronomiche o U.A. (l’U.A. è la distanza media tra il Sole e la Terra e vale circa 150 milioni di chilometri). Le due stelle orbitano una attorno all’altra con un periodo superiore ai 1200 anni.

Ed ora vi raccontiamo una curiosità. Alle latitudini del Medio oriente e in generale dell’area del Mediterraneo, Antares appare sempre piuttosto bassa sull’orizzonte e quindi, per effetto della turbolenza atmosferica, maggiormente avvertibile a basse elevazioni, la sua luce, di un colore intensamente rosso, appare scintillare vistosamente. Gli antichi osservatori l’hanno quindi accostata all’immagine di un rosso cuore pulsante, e per questo motivo le due stelle Sigma e Tau Scorpii sono state soprannominate Al Niyat (“le arterie”).

A patto di avere un orizzonte meridionale sgombro da ostacoli, a tarda serata lo Scorpione è visibile per intero, dalle chele fino al pungiglione rappresentato dalle stelle Shaula (Lambda Scorpii) e Lesath (Upsilon Scorpii).

Una bella panoramica della Via Lattea sopra le montagne attorno all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, con in evidenza lo Scorpione: sulla destra dell’immagine Antares e le due “arterie” dell’aracnide celeste Tau e Sigma Scorpii. Credit: Stefano Cademartori, Paolo Calcidese per la Fondazione C. Fillietroz-ONLUS
Una bella panoramica della Via Lattea sopra le montagne attorno all’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, con in evidenza lo Scorpione: sulla destra dell’immagine Antares e le due “arterie” dell’aracnide celeste Tau e Sigma Scorpii. Credit: Stefano Cademartori, Paolo Calcidese per la Fondazione C. Fillietroz-ONLUS

Le nubi stellari della nostra galassia
Con il buio e senza la Luna sono perfettamente visibili le nubi stellari della
Via Lattea, che qui a Lignan, sede del nostro Osservatorio Astronomico e primo Starlight Stellar Park in Italia, in ogni sera limpida si scorgono senza difficoltà: sembrano quasi nuvole terrestri illuminate da una luce lontana! Basta un binocolo per vedere il loro chiarore risolversi in una miriade di stelle, troppo deboli per poterle scorgere singolarmente a occhio nudo.

Risalendo lungo questa grande striscia luminosa, che corrisponde al disco galattico, nella costellazione del Serpente possiamo trovare un altro interessante oggetto del profondo cielo: M16, la “Nebulosa Aquila”, un insieme diffuso di gas e polveri alla distanza di circa 6.000 anni luce, che costituisce un bell’esempio di zona di formazione stellare della nostra galassia.

Nel mese di luglio proponiamo spettacoli al Planetario e visite guidate notturne in Osservatorio Astronomico, in programma dal martedì al sabato con prenotazione online obbligatoria. Per informazioni, consultate il nostro sito web: https://www.oavda.it/

A cura di Paolo Recaldini, Andrea Bernagozzi e Davide Cenadelli

 

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