Cosa ci riserva il mese di dicembre? A spiegarcelo è la nuova puntata della rubrica “Un, due, tre stella” realizzata dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS con il contributo della Fondazione CRT.
Il solstizio d’inverno
Il 21 dicembre è il giorno più corto del 2021; l’istante del solstizio cade alle ore 16.59 dei nostri orologi. Il Sole appare sorgere in un punto dell’orizzonte che è quello più verso sud possibile in tutto l’anno (da uno stesso luogo di osservazione) e tramonta poche ore dopo aver descritto l’arco più corto. Dal giorno successivo le giornate cominciano ad allungarsi, ma, per alcuni giorni, a occhio nudo il Sole sembra sorgere sempre nella stessa direzione dell’orizzonte e la sua altezza all’istante della culminazione (quando si trova in direzione sud) non sembra crescere in modo apprezzabile.
Da qui l’etimologia del termine “solstizio” dall’espressione latina “sol stat”, ossia “il Sole è fermo”. Com’è noto, per poter accorgersi dell’allungamento delle giornate, occorrerà attendere almeno tre settimane. Per contro, gli appassionati del cielo notturno potranno avvantaggiarsi della lunga durata della notte astronomica: infatti, tra il 21 e il 22 dicembre, dalla fine del crepuscolo serale all’inizio di quello mattutino trascorrono ben 11 ore e mezza in cui il cielo è perfettamente scuro (escluso l’inquinamento luminoso delle città, s’intende).
Le fasi della Luna
Luna nuova il 4 dicembre, Primo quarto l’11, Luna piena il 19, Ultimo quarto il 27.
Da non perdere: avvicinamento tra Luna, Giove, Saturno e Venere
Da martedì 7 a venerdì 10 dicembre Giove, Saturno e Venere saranno visibili insieme nelle luci del crepuscolo, sopra l’orizzonte sudovest, con la Luna crescente che di sera in sera sembrerà accostarsi a ognuno di questi pianeti. Per l’occasione la Fondazione C. Fillietroz-ONLUS organizza l’evento speciale Poker d’astri. Quattro serate con Giove, Saturno, Venere e la Luna che si terrà in ciascuno dei quattro giorni dalle ore 17.30 alle 19.00. Per saperne di più, è possibile consultare questa pagina.
Venere, la “stella della sera”. Visibile al crepuscolo molto basso in direzione sud ovest, la sua posizione apparente permane nella costellazione del Sagittario fino alla fine dell’anno.
Giove ritorna nell’Acquario. Il gigante del Sistema Solare, riprendendo il suo moto diretto (da ovest verso est), lascia definitivamente la costellazione del Capricorno il 14 dicembre, entrando in quella dell’Acquario, in cui rimane per tutto il mese.
Saturno tramonta presto. Nella costellazione del Capricorno, a dicembre lo vedremo solo nelle prime ore della sera, fino alle 19.00 circa, in cui sarà a pochi gradi dall’orizzonte.
Urano e Nettuno. Entrambi i pianeti saranno visibili per tutta la notte (Urano nella costellazione dell’Ariete e Nettuno nell’Acquario). Dato che Urano è al limite di visibilità senza strumenti e la luminosità di Nettuno nettamente al di sotto di tale soglia, potremo osservarli solo con l’ausilio del telescopio, in cui appaiono come due piccoli dischetti rispettivamente di colore verde chiaro e azzurro intenso.
Geminidi: le sorprendenti (ma poco conosciute) meteore
Segnaliamo che nelle prime ore del 14 dicembre (a partire dalle 2.00 fino alle 8.00 dei nostri orologi) avviene il consueto massimo delle Geminidi, uno sciame periodico. Penetrando nell’atmosfera terrestre a velocità prossime ai 70 km/s, sono tra le meteore più veloci. Come sempre, il nome deriva dalla costellazione che ospita il punto di origine prospettica delle stelle cadenti, il “radiante”, che in questo caso si trova nei Gemelli. Questo sciame meteorico, prodotto da detriti lasciati dall’asteroide 3200 Phaethon, è in grado di produrre fino a 120 meteore all’ora. Quest’anno la Luna, in fase tra il Primo quarto e la Luna piena, disturberà un poco con il suo chiarore, permettendoci comunque di osservarne molte.
E dunque… se dopo le Perseidi di agosto vi sono mancate le “stelle cadenti”, è l’occasione giusta. Bevanda calda alla mano, piumino e lista dei desideri, per osservare le Geminidi in queste notti gelide.
Fuggire verso la libertà a cavallo dell’Ariete
Nel mito greco questa costellazione rappresenta l’animale di cui Frisso, l’eroe figlio di Atamante, si avvale per rifugiarsi con sua sorella Elle nella Colchide nel tentativo di sfuggire dalle ire della matrigna Ino. Purtroppo nella fuga Elle cade nel mare: da allora questo braccio di mare nei pressi dello stretto di Dardanelli ha preso il nome di Ellesponto. L’Ariete rappresenta anche l’animale a cui appartiene il famoso Vello d’Oro, di cui Giasone e i suoi vanno alla ricerca nella famosa spedizione a bordo della nave Argo (un tempo un’estesa costellazione che è ora composta dalla Poppa, Vele e a Carena).
La stella Beta Arietis, Sheratan, è una celebre binaria spettroscopica, una stella doppia in cui le due componenti ruotano reciprocamente una attorno all’altra a distanza assai ravvicinata. La più luminosa, una stella bianca a 9˙000 gradi, interagendo con la sua debole compagna genera complessi fenomeni di interazione i cui modelli interpretativi sono alquanto sofisticati. La coppia costituisce quindi un vero e proprio laboratorio di astrofisica teorica e pratica!
Il Toro e Orione
Poco più a est dell’Ariete possiamo scorgere, nella costellazione del Toro, l’inconfondibile ammasso aperto delle Pleiadi, un gruppo di stelle nate tutte insieme che si trovano a circa 400 anni luce da noi. A fine serata la costellazione di Orione sorge in tutta la sua magnificenza, con l’inconfondibile cintura formata dalle tre stelle Alnitak, Alnilam e Mintaka. Ma ne riparleremo a gennaio 2022.
Spettacoli e visite notturne in Osservatorio
Nel mese di dicembre al sabato proponiamo spettacoli al Planetario e visite guidate notturne in Osservatorio Astronomico, che da sabato 4 dicembre 2021 si svolgeranno con una formula inedita. Durante il periodo festivo delle vacanze per Natale e il Nuovo anno sono inoltre previste aperture straordinarie. Per informazioni, consultate il nostro sito web.
In conclusione, i migliori auguri di Buone Feste e di un ottimo 2022 da parte di tutto lo Staff della Fondazione C. Fillietroz-ONLUS!
A cura di Paolo Recaldini