Con l’apertura delle iscrizioni al Monte Rosa Walser Trail e quella – imminente – del Tor des Châteaux (che, però, merita un discorso a parte), si alza il sipario sulla stagione 2017 dei trail valdostani, mandando definitivamente in archivio quella 2016. Mai come nell’anno che sta per concludersi l’attenzione dell’opinione pubblica verso le corse in montagna è stata così forte e viva. Indubbiamente, il motivo primario di questa rilevanza è da attribuirsi all’annosa diatriba tra Tor des Géants e 4K, che ha assunto una valenza andata ben al di là del semplice aspetto sportivo. La questione, però, è servita a molti a far comprendere come il trail sia uno strumento polifunzionale più o meno facilmente percorribile.
Com’è noto, la Valle d’Aosta si sta via via svincolando da quell’immagine un po’ vetusta e tradizionale di regione invernale, in cui è lo sci a farla da padrona, dedicando meno spazio alle attività estive. Complice una rete sentieristica precisa e ben sviluppata e un clima estivo ottimale, le montagne valdostane sono diventate sempre più le cornici ideali di attività sportive anche ad alta intensità. Nasce così la fitta costellazione dei trail, che sta però rischiando di assumere la dimensione di una moda.
Una manifestazione come il Tor des Géants, che si sviluppa sulle Alte Vie valdostane, ha avuto il grande merito, fin dalla sua istituzione, di creare uno strumento di forte promozione del territorio, abbinato ad una valenza sportiva enorme, con in più la capacità di creare un forte legame comunitario tra tutte le vallate regionali. La lezione è stata ben appresa, se si considera che nel 2016 sono stati una quindicina i trail organizzati nella nostra regione.
Il Tour Trail Valle d’Aosta è un circuito di trail a punteggio che, da solo, prevede 5 gare: il Licony Trail (tra Morgex e La Salle, 11 giugno), il Trail della Becca di Viou (tra Valpelline e Roisan, 25 giugno), il Monte Rosa Walser Trail (nella valle di Gressoney, 31 luglio), il Gran Paradiso Trail (tra Rhêmes-Notre-Dame e Valsavarenche, 27 agosto) ed il Mont Avic Trail (a Champdepraz il 1 ottobre). A queste 5 gare se ne aggiungono 3 definite “amiche”, che non attribuiscono cioè punteggi validi alla classifica finale del circuito, che sono il Tor Avril (24 aprile), il Cervino X-Trail (9 luglio) ed il Trek Valgrisenche (20 agosto). Il Tour Trail prevede anche la sezione Défi Vertical, con 5 gare (Vertikal Becca di Viou, Courmayeur Mont Blanc Sky Race, Vertikal 2000, Gran Paradiso Vertical e Vertical du Costaz). Guardando le classifiche finali dei due circuiti, si può notare che circa 1300 persone diverse hanno partecipato ad almeno una gara: il più gettonato è il Monte Rosa Walser Trail, con 651 iscritti.
I trail valdostani, però, non sono solo Tour Trail. Il primo nel calendario 2016 è stato l’Electric Trail a Pont-Saint-Martin, con le due distanze 18 km e 42 km, andato in scena il 20 marzo ad al quale hanno partecipato circa 600 persone. Il 9 e 10 luglio abbiamo avuto il Gran Trail Courmayeur, con circa 500 iscritti nelle tre distanze da 30, 60 e 90 km. Sempre in alta valle, la settimana precedente c’è stata la prima edizione del La Thuile Trail, con 168 iscritti. Prima edizione anche per il Quartrail il 7 maggio 2016, manifestazione non competitiva.
A questi trail vanno naturalmente aggiunti altri due ultra-trail de chez nous, il Tor des Géants e il 4K Alpine Endurance Trail, il nuovo Ultra Tour Monte Rosa, organizzato dalla campionessa Lizzy Hawker e “snobbato” a livello locale, ai quali va aggiunto, ovviamente, anche l’Ultra-Trail du Mont Blanc, con le sue svariate competizioni, nel corso dell’ultima settimana di agosto. Se poi vogliamo contare anche le gare “fuori stagione”, il Winter Eco Trail, l’Arrancabirra e il Winter Trail Mont Mars, rispettivamente a febbraio, marzo e ottobre, si arriva, dunque, a 19 gare complessive, ognuna delle quali ha, in media, due distanze diverse. In questo conteggio non sono stati ovviamente inseriti le 34 Martze a Pià e i vari Vertical.
Togliendo i trail alle “estremità” del calendario, la stagione fondamentalmente inizia attorno alla metà di giugno per concludersi nella prima settimana di settembre, per un totale di una dozzina di fine settimana: si viaggia, quindi, su una media di un trail a weekend per il 2016. Nel 2017, perso il 4K, torna il Collontrek (8 e 9 settembre da Bionaz ad Arolla), nasce il Castle’s Trail di Verrès e, nei progetti di VDA Trailers, anche una gara più breve che affiancherà il Tor des Géants, il Tot Dret. L’associazione di Alessandra Nicoletti ha anche in programma il Tor des Châteaux a maggio, benché la stessa abbia tenuto a precisare che non si tratta di un trail bensì di una corsa mista dedicata agli stradisti. Altri trail potrebbero aggiungersi. Sta di fatto che si sta raggiungendo una situazione di saturazione, con poco spazio per inserire nuove manifestazioni senza che si sovrappongano a quelle preesistenti (è il caso dei litigi per la stessa data tra il Cervino X Trail e il Gran Trail Courmayeur, ndr) se non in mesi dell’anno ad alto rischio meteorologico. Il teorico annullamento del 4K potrebbe se non altro scongiurare il rischio di perdere, per il 2017, la quinta edizione del Gran Paradiso Trail. Se è fuori di dubbio la capacità di questo tipo di attività di permettere la scoperta di percorsi e paesaggi con pochi eguali, andrebbe valutato bene se questa sorta di “smania” abbia ripercussioni positive sulla capacità di attirare sportivi e curiosi anche da fuori valle, considerando che molte altre gare si svolgono in tutta Italia e all’estero. I numeri dei partecipanti delle gare più “consolidate” nella nostra regione sono buoni, e il fatto di prevedere diverse distanze o organizzare trail non competitivi allarga le possibilità di partecipazione a molte più persone, desiderose di mettersi alla prova o di scoprire il territorio.
Sul lungo termine, il fatto che quasi ogni vallata abbia il suo trail (se non più d’uno) porta con sé il rischio di avere gare meteore che non riescano a trovare la continuità necessaria ad affermarsi come un punto fermo della stagione sportiva delle corse in montagna, rendendo in parte vani sforzi non poco onerosi dal punto di vista economico ed organizzativo.