Una novità e due vecchie conoscenze. Un italiano e due spagnoli. Sul podio della settima edizione del Tor des Géants, insieme al vincitore Oliviero Bosatelli, vera sorpresa della corsa, salgono anche Oscar Perez e Pablo Criado, atleti ormai di casa in Valle d’Aosta.
Perez ha tagliato il traguardo alle 19.14 di ieri, mercoledì 14 settembre, concludendo il proprio viaggio in 81:14:50. L’uomo delle rimonte impossibili, amatissimo dal pubblico femminile e non solo, si è dovuto accontentare del secondo posto, così come accadde già nel 2013, quando dovette arrendersi allo strapotere di Iker Karrera. Nel suo palmares, quindi, si contano ora una vittoria (2012) e due secondi posti (2013, 2016).
“Ho provato a mettere sotto pressione Bosatelli – ha spiegato Perez – ma non ha funzionato. Andava troppo forte, allora ho deciso di fare la gara al mio ritmo”. E poi ha svelato una curiosità, un dettaglio che può senz’altro aver fatto la differenza. “Ho dimenticato le mie scarpe a casa, in Spagna, e ho dovuto comprarne di nuove a Courmayeur, il giorno prima della partenza”. Infine, il fattore caldo. “Io lo patisco tanto, ‘funziono’ meglio con temperature più basse, di notte”.
Anche per Criado, giunto al Jardin de l’Ange un paio d’ore dopo Perez (83:40:10 il suo tempo), si tratta di un ritorno sul podio, dopo l’exploit del 2011, quando finì ancora sul gradino più basso. “Oggi rispetto al passato sono più rilassato, me la sono goduta di più”. Momenti di difficoltà? “Nell’ultimo tratto, quasi all’arrivo, ero veramente stanco, un corpo che camminava”.
Al quarto posto si è classificato il francese Eric Ressencourt, seguito dalla coppia di tedeschi Jens Lukas (5°) e Thomas Bohne (6°).
Al femminile vince Lisa Borzani
Dopo due secondi posti consecutivi, nel 2014 e nel 2015, Lisa Borzani centra finalmente il bersaglio grosso dominando la classifica femminile e finendo la propria gara al settimo posto in quella generale. Per lei, alle 5 di questa mattina, il cronometro si è fermato sul tempo di 91:09:44. Salvo le primissime battute della corsa, in cui ha battagliato con la spagnola Silvia Trigueros, la padovana del Team Tecnica ha gestito i 350km in maniera magistrale. “Quest’anno non mi sono fatta mancare nulla: ho preso sole, acqua, nebbia, tutto insomma”, ha commentato all’arrivo, svelando che “sì, a questa gara ci tengo tantissimo, ma alla partenza non credevo di vincerla”. Adesso per lei l’attesa continua: il suo compagno, Paolo Pajaro, è ancora in gara, intorno alla 24a posizione.
Per la seconda piazza la canadese Stephanie Case è attesa in mattinata al traguardo, mentre al terzo posto la battaglia è ancora aperta tra la francese Maria Semerjian e la biellese Marina Plavan.