“L’incontro è stato utile – sottolinea il Direttore generale dell’Azienda USL, Angelo Pescarmona - al fine di condividere il concetto che ogni volta che l’andamento degli esiti degli esami da tamponi Covid-19 evidenzi modificazioni repentine delle curve di positivi, è corretto mettere in atto una seconda verifica”.
Gli inquirenti hanno ricostruito l'accaduto, concludendo per l'assenza di profili delittuosi. La vicenda, agli occhi della Procura, si caratterizza quale caso di sciatteria nell'uso della macchina per lo sviluppo dei tamponi.
A causa di un errore tecnico del software del laboratorio analisi avvenuto il 26 dicembre, dovuto ad una di interruzione del segnale di rete, erano emersi 61 falsi positivi. 15 persone erano state trasferite per errore nei reparti covid.
Non è andata giù al sindacato unitario e all'Ordine dei Giornalisti l'accusa, mossa durante la conferenza stampa di fine anno dal Commissario Pescarmona, di fare “giornalismo scandalistico”. Dura la presa di posizione di Asva, l'Ordine lancia un appello alla collaborazione.
Coordinata dal pm D’Ambrosi, l’inchiesta non vede per ora ipotesi di reato, né l’iscrizione di indagati. L’obiettivo degli accertamenti è capire esattamente quanto accaduto al sistema diagnostico del laboratorio analisi.