Rincari autostradali: al lavoro per sconto del 50% per i pendolari

Interpellanza di Enrico Tibaldi e Raimondo Donzel sugli aumenti dei pedaggi autostradali. Secondo Donzel la riduzione solo per i pendolari "è iniqua". Per Tibaldi "inutile la presenza della Regione nelle due società".
Immagine di archivio
Politica

Una riduzione del 50% dei pedaggi autostradali per i  pendolari valdostani sull’intera tratta autostradale Courmayeur/Pont-Saint-Martin. La conferma che la Regione è al lavoro per adottare tale misura è arrivata ieri da Augusto Rollandin. Il presidente della Regione nel rispondere a due interpellanze di Enrico Tibaldi e Raimondo Donzel sui rincari autostradali decisi da Rav e Sav ha spiegato come “questa  è già definita nei suoi aspetti tecnici e non appena avremo l’assenso di ANAS potrà essere avviata.” Rollandin ha annunciato nuovi incontri sul tema per adeguare le tariffe a quelle delle altre regioni. Inoltre la Regione starebbe valutando con Sav delle valutazioni “ su come attenuare a livello regionale gli effetti determinati dal rincaro dei pedaggi autostradali, chiedendo alla società di formulare un progetto di modulazione tariffaria che pur rispettando il vincolo di parità di introiti da pedaggio stabilito dalla Convenzione, ne riduca l’impatto sui percorsi della tratta in concessione alla SAV tra le stazioni di Quincinetto e Aosta.” Per Rav invece la riduzione delle  tariffe autostradali passerebbe attraverso un incremento tariffario del Traforo del Monte Bianco.

Critiche sulla proposta di ridurre le tariffe solo ai pendolari sono arrivate da Raimondo Donzel  che ha definito la proposta “iniqua perché vengono esclusi tutti i lavoratori autonomi, gli artigiani, i commercianti, gli albergatori, le imprese e tutti i valdostani che usano l’autostrada per raggiungere l’ospedale e i servizi concentrati nella città di Aosta.”

Tibaldi è ritornato invece sulla presenza della Regione nelle due società, attaccando il
comportamento dei rappresentanti regionali in seno a Rav e Sav “in RAV hanno votato contro, in SAV il voto è stato favorevole, pur con i necessari distinguo. In RAV hanno avuto più a cuore quelli che sono gli interessi della comunità che rappresentano. In SAV hanno fatto gli interessi dell’azionista di maggioranza. Questi due comportamenti, sul quale il Presidente ha glissato, dimostrano un’assenza di coordinamento politico da chi gestisce le partecipate regionali.”

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