La giunta comunale di Aosta ha approvato, venerdì scorso, il rendiconto 2016. Il dato che salta subito agli occhi, e che l'assessore alle Finanze Carlo Marzi affida alla sua pagina di Facebook e che verrà discusso in aula a giugno, è quello dell'avanzo amministrativo che si assesta sulla cifra 'monstre' di 22 milioni di euro.
Cifra che è lo stesso Marzi a prendere con cautela: “Le nuove norme – scrive su facebook – sono finalizzate a fare in modo che si spendano i soldi del passato, impegnati per opere che si devono ancora concludere, facendo molta attenzione a risparmiare quando si prepara il bilancio di previsione. Ecco quindi che di un avanzo così 'cicciottello' solo una minima parte può essere usata subito”.
'Minima parte' che si configura come un 15% circa di questi 22 milioni: “Questo è il primo rendiconto che il Comune fa seguendo le regole del bilancio armonizzato – spiega Marzi raggiunto telefonicamente – e fare paragoni con gli anni passati è fine a se stesso. Qui si tiene conto dei nuovi vincoli, a luglio andremo ad analizzare gli equilibri e questa cifra è ora tenuta ferma in forma cautelativa, anche se una parte verrà utilizzata già per una prossima variazione di bilancio. Il 15% di questa cifra è il famoso 'avanzo libero', che dev'essere speso entro quest'anno e che negli ultimi due anni andava alla Regione da reinvestire nelle spese per il sociale”.
Siccome buona pare di questi 22 milioni di euro sono vincolati alle opere in corso uno dei problemi potrebbe riguardare i famosi fondi del 'Bando periferie', dell'allora governo Renzi, che ad Aosta andrebbero a finanziare proprio una serie di progetti già avviati e che, per mancanza di risorse, rischiavano di 'morire nella culla'. Marzi, invece, spiega come l'argomento sarà trattato in via specifica, a parte: “I fondi legati al 'Bando periferie saranno oggetto di trattazione specifica. Anche se queste risorse potessero liberare una minima parte di quelle che abbiamo a disposizione sarebbero comunque finalizzate ad essere utilizzate in conto capitale”.
In attesa si questi famosi fondi, comunque, Marzi è soddisfatto per il rendiconto che, scrive, “testimonia che i conti del nostro comune sono a posto, che lo sono nei tempi utili per mettere a disposizione già nel mese di giugno dei fondi in più per le urgenze dell'anno (circa 1 milione) e che gli impegni del passato non erano tali solo sulla carta ma avevano la dovuta copertura finanziaria, infatti buona parte di quei 22 milioni di euro sono soldi vincolati alle opere in corso”.